GIAMPAOLO MARCHINI
Sport

Savino Del Bene, mani sulla coppa. Vittoria a passo di carica in Romania

Scandicci si impone in casa dell’Alba Blaj nella finale di andata con una prestazione di grande qualità. Reazione di carattere dopo la terza frazione persa in volata. Nel ritorno basta vincere due set per il trionfo.

La festa della Savino Del Bene a fine partita

La festa della Savino Del Bene a fine partita

Firenze, 6 aprile 2023 – La Savino Del Bene mette le mani sulla coppa, vincendo con ragionevole tranquillità la finale di andata in casa dell’Alba Blaj. Successo mai veramente in discussione, anche dopo aver perso la terza frazione, che le rumene si sono aggiudicate solo per un paio di sbavature. Ora tutto è rimandato a martedì 12, per la sfida di ritorno che assegnerà la coppa: bisognerà vincere almeno due set.

L’inizio della sfida è tutta per la squadra di Barbolini che azzannava l’incontro con la giusta aggressività, sfruttando qualche errore delle padrone di casa, guidate dall’ex Milenkovic. Ma soprattutto prendendo le misure nella combinazione muro-difesa (3-11). Zhu metteva in mostra tutto il suo campionario di colpi offensivi, tenendo a bada la possibile rimonta delle rumene. Se poi anche in muro iniziava a chiudere le direzioni offensive la strada, almeno nel primo set, era in discesa. Tutto quasi troppo facile per Scandicci che andava sul velluto. La fast di Belien valeva il massimo vantaggio (7-20) che veleggiava verso il primo set (12-25). Il secondo parziale aveva un andamento diverso, anche perché l’Alba entrava in campo ’per la prima volta’ e il set rimaneva in equilibrio (3-3), fino a quando le rumene prendevano il comando, con Scandicci che si ’accontentava’, senza usare tutte le armi a disposizione. Era stavolta il muro di casa a orientare il parziale e il primo vero strappo nasceva da qui (9-6). La Savino Del Bene si aggrappava ad Antropova e Zhu per tornare a mettere il fiato sul collo alle avversarie (13-12), con il muro che tornava a essere aggressivo, firmando ancora con Belien il pari a 15; Antropova rimetteva la freccia (15-16) con l’Alba che faceva capire perché si fosse comunque guadagnata il diritto di giocare questa finale. Antropova scaricava a terra tutta la sua potenza, imitata da Zhu e Scandicci chiudeva con autorità (19-25).

Con le spalle al muro, la squadra rumena giocava più con la forza dei nervi che altro, anche se Scandicci dava una mano alle avversarie, sbagliando qualche pallone di troppo (9-3). La Savino Del Bene andava in confusione, subendo anche quello che solitamente non subisce. Il muro su Belien era l’emblema delle difficoltà (12-4). Barbolini riorganizzava la squadra che piano primo grattava il divario (16-12). Due ace consecutivi di Zhu parevano riprire il set, ma due errori smorzavano gli entusiasmi. Il pallonetto di Pietrini teneva vive le scadiccesi (20-16) che tornavano lì (21-19). Ma stavolta i palloni decisivi non era sfruttati da Antropova e si andava al quarto (25-21). Scandicci usciva dai blocchi senza perdere la concentrazione, nonostante il ko nel terzo (4-13), azzannando la preda senza mollarla (8-17) fino al trionfo (18-25).