Il report della polizia locale di San Gallo è piuttosto dettagliato. Si parla di danneggiamenti per migliaia di euro ad almeno tre bus che trasportavano tifosi della Fiorentina, di un paio di tifosi viola (uno minorenne) fermati per possesso di oggetti pirotecnici e soprattutto degli scontri avvenuti dopo la partita nel centro città. Insomma, la trasferta anche stavolta non è filata liscia per una manciata di sostenitori gigliati (più o meno 500 quelli coinvolti).
"Un gruppo di tifosi del San Gallo ha attaccato diversi tifosi in trasferta - recita il comunicato -. Quando è intervenuta la polizia, gli agenti "sono stati aggrediti con lancio di oggetti. Quindi è stato necessario utilizzare pallini di gomma e spray al peperoncino. Nessuno è rimasto ferito. 42 persone (non è specificato se tifosi viola o biancoverdi) sono state fermate. Nei loro confronti vengono prese in considerazione denunce di violenza e minaccia e violazione della quiete pubblica". Se durante la partita gli ultras viola si erano fatti notare per il lancio di petardi e fumogeni (con l’arbitro che ha minacciato di sospendere la partita), nel post gara le responsabilità sono ancora tutte da accertare. Piuttosto adesso ci sarà da fare i conti con l’Uefa, che ha dimostrato in passato di non gradire intemperanze. Pare scontata una partita in trasferta vietata ai tifosi viola, oltre a una multa salata per il club. A Cipro contro l’Apoel, il 7 novembre, il rischio concreto è che non ci possano essere tifosi viola al seguito.
Alessandro Latini
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