Non ripeteva Paganini, figurarsi se non può permetterselo la Fiorentina. Così, sotto le luci di San Siro, il campo ha ristabilito la differenza tecnica fra le due formazioni che la notte magica di giovedì sembrava avere cancellato. Ci ha provato Palladino a ripetersi, riproponendo la stessa formazione di 4 giorni fa, ma stavolta la cosa ha funzionato solo a metà. Una squadra comunque coraggiosa, quella viola, chiusa per larga parte nella sua trincea sul piave del Meazza ma pronta anche a ripartire, per produrre alla fine un assalto conclusivo che poteva intercettare migliore fortuna. La partita che doveva fare, insomma. Alla fine sulla bilancia hanno contato la massa muscolare e il grado di talento maggiore dei nerazzurri, squadra che non a caso lotta per lo scudetto. Ci sta. Ma non sono certo queste le sconfitte che creano dolore. Anzi. Domenica col Como si riparte dentro un campionato che ancora profuma eccome di buono.
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