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Tiro a volo - Il fiesolano ha vinto in Egitto il titolo singolo e a squadre. Vignoli è senza rivali. Campione del Mondo

Aldo Vignoli, fiorentino di 76 anni, trionfa al Mondiale di tiro al volo de Il Cairo, vincendo sia individuale che a squadre. Una carriera dedicata alla passione trasmessagli dal padre, che lo ha portato alla vittoria con emozione e orgoglio.

Vignoli è senza rivali. Campione del Mondo

Aldo Vignoli ha vinto il titolo mondiale veterani di tiro al volo singolo e a squadre

Il Tricolore che sventola nel cielo de Il Cairo per ben due volte. E sul gradino più alto del podio Aldo Vignoli, un fiorentino che vive a Fiesole e ha vinto il titolo mondiale veterani di tiro al volo di elica sia individuale che a squadre. Questa specialità è la più recente fra quelle del tiro a volo: è stata introdotta ai primi anni Ottanta del secolo scorso a seguito della soppressione del tiro al piccione. Vignoli, 76 anni compiuti due giorni fa, la pratica sin dal suo inizio ma frequenta i poligoni da quando era giovane.

"La passione – racconta – me l’ha trasmessa mio padre, buon atleta nel tiro al piattello. Ho iniziato al club Il Mandorlo a L’Incontro, sopra Villamagna, ma qualche tempo dopo sono passato a quello di San Donato in Poggio gestito da Franco Bagnoli col quale nel 1986 vinsi il campionato italiano a squadre, anch’io nel piattello". In tempi più recenti, invece, si è accasato col Tiro a volo della Cascine, la società più antica d’Europa, fondata nel 1859 e la cui attività ebbe inizio proprio col tiro al piccione. "Passare dal piattello all’elica non è stato facile – continua – perché sono due discipline completamente diverse ma non ho avuto particolari difficoltà. Certo, per arrivare a certi livelli occorre allenarsi molto: cosa che io faccio mediamente tre volte alla settimana".

Il Mondiale de Il Cairo è stata per lui un’esperienza indimenticabile. "Ho partecipato all’evento "solo" come aggregato alla squadra Nazionale – confessa –, e ringrazio il direttore tecnico Giuseppe Rodenghi di avermelo concesso. La doppia vittoria iridata lo ha ripagato della fiducia e quando sono salito sul podio, non avendo io la divisa della squadra azzurra, mi ha prestato la sua giacca per il cerimoniale". Alla gara individuale ha fatto seguito il trionfo in quella a squadre, insieme al livornese Andrea Martignoli e al siracusano Giuseppe Impallomeni.

"Era la prima volta che salivo sul podio in una competizione internazionale e quando ho visto la bandiera italiana sul pennone e hanno intonato il nostro Inno mi sono venuti i brividi e mi sono commosso".

f. m.

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