Sei finali di fila in Coppa Italia (a cui ne vanno aggiunte anche quattro di Supercoppa), tre allenatori e oltre cento (per la precisione 103) giocatori che dal 2019 hanno vestito la maglia della Primavera. Per spiegare quel curioso fenomeno che, da oltre un lustro, è diventata la Fiorentina Under-19 non esistono formule precise se non, probabilmente, il trionfo della programmazione, parola chiave che nell’era Commisso è diventata la stella polare del settore giovanile viola.
Difficile del resto che un rendimento così costante avuto da una categoria che ogni anno è obbligata a ringiovanire la rosa sia frutto del caso. In particolare, alle spalle di un gruppo - quello dei 2005 e dei 2006 - che ha raggiunto per il sesto anno di fila l’ultimo atto del torneo nazionale (peraltro al cospetto di una squadra, la Roma, che schierava cinque fuori-quota contro i due viola e altrettanti giovani che hanno già fatto il loro esordio tra i grandi) c’è un lavoro che affonda le radici nell’attività di base, un aspetto che il responsabile del vivaio Valentino Angeloni - fin dal suo ritorno a Firenze - ha voluto mettere al centro della sua attività.
Si spiega così l’identità tattica che contraddistingue tutte le giovanili della Fiorentina e, soprattutto, la forte matrice territoriale che ha portato tutti i baby in organico a sentire la maglia viola come una seconda pelle (anche mercoledì al Tre Fontane erano titolari sette elementi nati in Toscana). Il futuro, adesso, non può che essere roseo.
Andrea Giannattasio
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