Il trofeo Aragno di Genova è una delle manifestazioni più rappresentative del nuoto che contrassegna ogni anno l’inizio della stagione agonistica nazionale. Si gareggia in vasca corta e all’edizione di quest’anno – la diciottesima - hanno preso parte 32 società per un totale di oltre 700 atleti. Fra le protagoniste un posto di rilievo l’ha occupato ancora una volta la Rari Nantes Florentia che nella classifica finale si è piazzata al sesto posto con 17 medaglie (7 d’oro, 5 d’argento e 5 di bronzo), preceduta da Sisport, Superba Nuoto, Libertas Novara, Bolzano e Centro Nuoto Torino.
Il circolo ultracentenario – nel 2024 ha festeggiato i suoi primi 120 anni - del presidente Andrea Pieri si è distinto anche per il fatto che delle 17 medaglie ben 10 sono state vinte dalle donne. Altro motivo di vanto della Rari è quello di aver primeggiato in molte specialità e in numerose categorie. A partire dallo stile libero, con l’azzurro olimpico Lorenzo Zazzeri, 30 anni, argento a Tokyo 2021 e bronzo a Parigi lo scorso anno nella 4x100, che a Genova ha conquistato due primi posti: sui 50 e i 100, su entrambe le distanze davanti all’altro toscano Sonetti di Cascina e all’altoatesino Scampicchio. Sempre sui 100 sl un altro oro è arrivato da un sedicenne che eccelle anche nella rana: Niccolò Papetti che nella categoria Ragazzi ha dominato in entrambe le specialità precedendo Magazzini di Buonconvento e il compagno biancorosso Davide Ongaro.
Sempre nella rana si sono messi in evidenza altri giovani rarini di grandi capacità e di ampie prospettive come il quindicenne Niccolò Atrei Bernesco Lavore, Neri Fratoni (16 anni) e Andrea Ciani (13). Manfredi Ercoli, invece, ha vinto l’oro nei 100 dorso: un’altra specialità di casa alla Rari. Passando alle donne, i nomi sono gli stessi (o quasi) di tutte quelle che già lo scorso anno hanno vinto più volte, in Italia e all’estero: Martina Masi, oro nel 100 sl e Camilla Giannelli nei 200 farfalla. Oltre a loro ci sono ovviamente tutti gli altri (35 maschi, 29 femmine) che non sono stati citati ma ai quali va il merito di aver contribuito in egual misura al successo del gruppo.
Franco Morabito
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