
Una serata così era difficile da prevedere. E forse il buon Pietro non se la meritava neppure...
dall’inviato
Palladino la scelta, la sua scelta, l’aveva preannunciata e messa al primo punto sul taccuino delle cose da fare in vista di Panathinaikos-Fiorentina. "Gioca Terracciano", la notizia-annuncio dell’allenatore che come contraltare aveva il peso di dover rinunciare a De Gea. Peso importante. Mossa rischiosa. La scelta di fare l’altalena dei portieri in vista di un match che nascondeva non poche trappole, aveva acceso (ancora prima della mossa ufficiale di Palladino) il dibattito. Ma ci sta. Si può fare. Correndo, sia chiaro, grossi rischi. Poi ecco la partita, ecco il primo gol (con Terracciano parzialmente protagonista in negativo) ed ecco il raddoppio con quella papera di Pietro che ha fatto congelare il sangue nelle vene a tutti.
Ma il problema Terracciano, è chiaro, è stato a monte. Tanta responsabilità addosso, dopo altrettanti mesi senza una maglia da titolare, è un qualcosa che ha fatto stridere subito le esigenze europee della Fiorentina con quello che poi è maturato in campo. Lui, Pietro, di sicuro moralmente e psicologicamente, ce l’ha messa tutta, ma poi è andato giù quando i gol subiti e l’inevitabile ‘se ci fosse stato De Gea’, lo hanno trascinato in un tunnel di errori e critiche sulle quali anche l’allenatore dovrà ragionare. Pensare e rivedere, in vista di nuove e possibili alternanze legate a scelte a gerarchie, che possono far bene alla rosa o alla struttura spogliatoio. Concetti giusti ma che possono pesare su risultati come quello di ieri. E allora eccola subito la domanda da un milione di dollari. Giovedì si gioca la gara-2 della Conference contro il Panathinaikos: in porta chi ci sarà?
Continua a leggere tutte le notizie di sport su