
Giuliana Lojodice
Firenze, 19 marzo 2015 - "Adesso finalmente mi sento come liberata. Perché è da molto tempo che sono stanca di quel che accade nel teatro italiano. Smetto di stare in scena. E dopo sessant’anni chiudo col palcoscenico. Basta sono offesa, stufa e arrabbiata".
Giuliana Lojodice dice basta al teatro e lo fa nel modo più elegante possibile, andando in scena nel suo ultimo, trionfale spettacolo. Volitiva, pluripremiata protagonista della scena italiana sarà al Teatro Corsini a Barberino domani con ‘Vapore’, scritto da Marco Lodoli e diretto da Oliviero Corbetta dove ci regalerà la sua ennesima interpretazione di attrice immensa.
Cosa è successo, signora Lojodice?
"Vivo un vero disagio: ci sono tante persone perbene in Italia che non sono rispettate. Artisti come me che fanno questo lavoro e non vengono capiti, anzi, obbligati a fare tournée massacranti perché i grandi teatri sono presi da altre situazioni che spesso poco hanno a che fare col teatro. Io potrei andare a parlare con tutti i nostri ministri, con persone che contano e lamentarmi. Ma dentro come mi sentirei? Uno schifo. E allora non vado a parlare con nessuno e non intrallazzo con nessuno, e mi tolgo di scena".
Qual è il problema?
"La mia casa era l’Eliseo di Roma. Hanno distrutto quel teatro, spero che chi lo prende porti buoni frutti: per loro scelte ne rimarrò lontana e non ho chance di trovare produttori. E’ come se fosse scoppiata una bolla di sapone. Mi ritiro, come Cincinnato. Per fortuna che ‘Vapore’ mi ha dato la forza di fare quel che sto facendo. Lodoli è bravo ma non è Eco e ha bisogno di farsi conoscere per quello che sa fare. Allora io, praticamente sola con le mie forze, ho portato in scena un prodotto di qualità. Chiedo, e lo chiedo arrabbiata: se sono capace di questo perché devo fare l’elemosina?".
Cosa la ferisce di più?
"Al ministro Franceschini ho rivolto una domanda quando era all’Eliseo a una convention. Gli ho chiesto: ‘Verrà a vedermi a teatro?’. Morale, nessuno l’ha ma visto. Neppure in altre serate a teatro. Per la morte di Ronconi ha mandato un tweet. Ti rendi conto? Posso pensare che queste persone siano quelle mandate a dirigerci?".
Perchè non l’ha cercato per chiarire?
"Perché accadono cose assurde: come questa storia di nominare teatri nazionali senza avere fondi. Sono cose allucinanti: se i teatri nazionali dovranno far circuitare nella loro regione gli spettacoli, le compagnie private che fine faranno? Non si potranno fare più scambi. C’è troppo da parlare e chiedere. E adesso non voglio più saperne niente".