Firenze, 22 agosto 2024 - Meno famiglie in vacanza e con un budget limitato che ha portato in tanti a preferire campeggi e soluzioni di soggiorno low cost. Secondo Cna Turismo, una buona fetta di fiorentini sta spostando le proprie ferie in periodi di bassa stagione con località meno affollate e prezzi più vantaggiosi.
"Tanti fiorentini questo anno hanno preferito destinazioni locali e le case-vacanza e i camping agli alberghi. E' stato registrato anche un calo anche dei noleggi di barche a vela e dei viaggi organizzati" sottolinea Giancarlo De Leo, presidente Cna Turismo e titolare del tour operator Baiana. Che aggiunge: "Le ferie si stanno spostando nei mesi di febbraio, marzo o aprile che offrono il miglior rapporto qualità-servizi-prezzo".
Sul podio, anche per vacanze brevi, le toscane da Castiglione a Castiglioncello. Mentre le destinazioni internazionali più richieste sono Usa, Giappone, Spagna e Grecia.
Secondo Federconsumatori Toscana solo un fiorentino su due è partito per le vacanze estive che sono state più brevi e all'insegna del risparmio. Secondo un'indagine effettuata dall'associazione, infatti, solo il 55% di chi vive a Firenze è riuscito a lasciare la città. Una percentuale che è scesa di 9 punti rispetto al 2023.
Di questi, il 73% si è concesso fino a 8 notti fuori. La fotografia scattata dall'Osservatorio Federconsumatori, allo scoccare del termine delle tradizionali ferie agostane, immortala una situazione di profonda crisi che ha impedito a molte famiglie di concedersi una vacanza. A essere colpita soprattutto la fascia media alle prese con utenze, mutui, canoni di locazione alle stelle e rincari generalizzati. Secondo i dati dell'associazione dei consumatori, ristoranti e hotel sono sempre più un lusso per pochi. Basti pensare che nell’estate 2024, sempre secondo Federconsumatori, la famiglia media fiorentina con uno o due figli ha speso tra i 100 e i 110 euro in più solo per vitto e alloggio.
"Nell’ambito della ristorazione, l’aumento dei prezzi è costante da tempo – spiega Laura Grandi, presidente regionale di Federconsumatori –. Non solo. Le famiglie che scelgono la vacanza al mare devono fare i conti anche con le tariffe di hotel, case vacanza e stabilimenti balneari. Secondo il nostro osservatorio, tra luglio e agosto, col passaggio all’alta stagione, ombrellone e lettini hanno registrato un incremento del 20%". Percentuali con segno positivo che hanno spinto sempre più famiglie a ridurre drasticamente il tempo della villeggiatura da tre settimane a una, a trascorrere le ferie sulle spiagge ancora low cost come quelle dell’Albania o addirittura a rinunciare del tutto allo stop lavorativo. Perché? "Fino all’epoca prima del Covid – non ha dubbi Grandi – le famiglie destinavano alle vacanze la quattordicesima: 1.500 euro in media per una settimana. Dopo la pandemia, con l’aumento dei costi, a partire da quello dell’energia, una buona fetta è finita a coprire le maggiori spese. È vero che la villeggiatura non è necessaria ma non è giusto lavorare solo per pagare lo stretto necessario".