ROSSELLA CONTE
Firenze

Vandalismo, risse, spaccio, furti e rapine: "A Firenze ci sono cinquanta gang". La denuncia della Fondazione Caponnetto

Le situazioni più critiche nei quartieri 1, 2 e 5. "Le più pericolose sono le pandillas, ecco dove operano"

Salvatore Calleri con Ornella Esposito Rosolino della Fondazione Caponnetto e il priore di Santo Spirito Giuseppe Pagano Foto  Marco Mori /New Press Photo

Salvatore Calleri con Ornella Esposito Rosolino della Fondazione Caponnetto e il priore di Santo Spirito Giuseppe Pagano Foto Marco Mori /New Press Photo

Firenze, 26 novembre 2024 - Dalle risse agli atti di bullismo, dal disturbo della quiete pubblica agli atti vandalici fino ad arrivare allo spaccio di stupefacenti e a furti e rapine. A Firenze, denuncia la Fondazione Caponnetto, sono tra le 40 e le 50 le gang che, a diverso titolo, stanno dando filo da torcere ai fiorentini. L'impennata di bande si è avuta subito dopo la pandemia. "In alcuni casi è poco più che bullismo. In altri si tratta di veri e propri narcos. Se il fenomeno non viene controllato non è difficile che si trasformino in vere e proprie organizzazioni di tipo mafioso" sottolinea il presidente Salvatore Calleri che presenta i dati in occasione del vertice anti mafia che si terrà sabato 30 novembre alle 15 nel convento di Santo Spirito.

Se il censimento completo è in corso di ultimazione, da un'analisi degli esperti della Fondazione le bande sono equamente divise tra i cinque quartieri di Firenze con una situazione più difficile nel quartiere 1, 2 e 5. A Firenze a preoccupare maggiormente sono le pandillas latino americane che hanno eletto a base operativa l'area a confine tra il quartiere 1, e quindi via Maragliano, via Galliano, e il quartiere 5, e quindi Novoli. E i narcos e dai gruppi misti di nord africani e albanesi che controllano il quartiere di Campo di Marte. 

"Questo tipo di bande governa lo spaccio, si dedica a rapine e aggressioni. Insime alle pandillas sono le più preoccupanti". Secondo la Fondazione Caponnetto, la particolarità delle gang di piazza Dalmazia, sta nelle tecniche utilizzate: arrivano in tramvia o in mono pattino e ritornano a casa dopo aver saccheggiato attività o borseggiato passanti.

"E’ necessario monitorare con attenzione le gang perché, col tempo, Firenze potrebbe produrre una forma mafiosa autoctona. Se non si interviene, la criminalità di strada può evolversi in una forma di criminalità organizzata. L’esempio, quello di Svezia e di Marsiglia, dove la sottovalutazione delle gang ha portato a una evoluzione pericolosa verso la criminalità organizzata”.

Ma per Calleri, che presenterà il suo approfondimento sabato 30, anche sul riciclaggio la situazione è così grave che siamo vicini al punto di non ritorno, "perché quando si tratta di riciclaggio le indagini sono complesse, durano anni e servono tante risorse. Tante indagini della procura dimostrano come le attività riciclino denaro sporco, soprattutto in ristorazione e immobiliare".