ROSSELLA CONTE
Firenze

Via Maso Finiguerra, il giorno dopo le fiamme: "Potevamo morire"

Gli abitanti hanno formalizzato la denuncia. La portavoce: "Una situazione che va avanti da anni"

Il portone che ha preso fuoco in via Maso Finiguerra

Firenze, 27 febbraio 2023 – Questa mattina hanno formalizzato la denuncia gli abitanti di via Maso Finiguerra che ieri mattina si sono svegliati avvolti da un odore nauseabondo, quello del puzzo di bruciato che ha raggiunto le loro finestre. Nella notte tra sabato e domenica, intorno alle 4, le fiamme avrebbero raggiunto la griglia dei campanelli e il portone di ingresso, fino a sfiorare le auto parcheggiate sul marciapiede. Per motivi ancora da chiarire, qualcuno ha appiccato il fuoco a una pila di giornali e cartoni sul marciapiede davanti al portone di un palazzo, provocando danni e scatenando l'ira di chi vive e che da anni si batte contro l'illegalità che a poco a poco ha preso il sopravvento. Anche se le indagini sono ancora il corso, non si esclude che ad appiccare il fuoco possano essere stati dei balordi.

“Da anni chi vive chiede un maggiore controllo del territorio e un sistema di video sorveglianza più capillare che possa fare da deterrente al numero crescente di malintenzionati. L'asticella della violenza purtroppo si è alzata col passare dei mesi fino a raggiungere l'apice domenica mattina. Avrebbe potuto essere una strage, il fumo era già salito lungo la tromba delle scale dei due palazzi coinvolti” sottolinea Camilla Speranza, portavoce delle trenta famiglie residenti per un totale di cento persone che stanno pensando di trasferirsi, di cambiare casa e migrare verso zone più sicure. Una situazione che va avanti da anni, giurano gli abitanti. Chi vive punta il dito contro la mancanza di sicurezza, il degrado e gli atti vandalici. “Abbiamo più volte trovato persone all'interno delle scale condominiali, ci sono stati diversi tentativi di effrazione nei vari appartamenti per non parlare degli scambi di droga sotto le nostre finestre” prosegue Speranza.

Poi alcuni residenti aggiungono: “Una volta un drogato è entrato, si è nascosto e il giorno dopo abbiamo trovato una siringa”. “Insomma, una perdurante condizione di insicurezza che non consente a una famiglia come la nostra di avere vita normale: non posso far rientrare mia figlia  da sola nemmeno nel primo pomeriggio, figuriamoci dopo cena. Ma nemmeno io mi sento tranquilla, sia chiaro” è il racconto di una mamma preoccupata della deriva che sta prendendo il quartiere in cui vive. “Una situazione – conclude Speranza – che denunciano da anni, senza risultati”.