MAURIZIO COSTANZO
Firenze

Il 24 dicembre, vigilia di Natale nel mondo. Viaggio nelle tradizioni più insolite

L’origine dei simboli delle festività, tra storia, curiosità, leggende e… stranezze

Addobbi natalizi (foto Ansa)

Addobbi natalizi (foto Ansa)

Firenze, 24 dicembre 2023 – Oggi è il giorno della vigilia di Natale, ma i festeggiamenti nel mondo riservano tante curiosità e stranezze.

Nella Repubblica Ceca le donne non sposate tirano di spalle una scarpa verso la porta di casa e, se la punta è diretta verso l’uscio, significa che si sposeranno entro l’anno. Nei paesi dell’Est, in particolare in Bulgaria, al termine della cena si lascia il cibo sulla tavola sino all’indomani come offerta per gli spiriti dei defunti. E, a proposito di trapassati, in Lettonia danzatori e musicanti travestiti da mimi sfilano e suonano per le strade per cacciare gli spiriti maligni. E secondo la tradizione norvegese la notte della vigilia si nascondono tutte le scope per evitare che streghe e spiritelli le rubino e volino via.

Il giorno di Natale in Spagna, soprattutto in Catalogna, e in Portogallo si brucia il Caga Tío, un piccolo tronco di legno cavo che è stato dipinto, coperto e “nutrito” per tutto il mese di dicembre: il gesto è di buon augurio per le feste e per assicurarsi che Babbo Natale porti tantissimi doni ai bambini; la notte della vigilia, infatti, i più piccoli colpiscono il legno e cantano una canzone per vedere i regali uscire fuori dal tronchetto.

Nella tradizione ucraina si usa nascondere un ragno e una ragnatela finti nelle decorazioni dell’albero di Natale: il primo che li trova, viene premiato con un anno di buona fortuna.

In Messico alla vigilia gruppi teatrali vanno di casa in casa, mettendo in scena piccole rappresentazioni della Natività e a mezzanotte, dopo la messa, i bambini rompono con i bastoni le pifiatas, pentole in coccio decorate, dove sono conservati dolci e frutti di stagione. In alcuni Paesi dell’Africa, invece, la sera della vigilia le famiglie si riuniscono lasciando l’uscio di casa aperto per permettere a chiunque di unirsi ai festeggiamenti.

In Asia il periodo delle feste natalizie è ormai stato contaminato dalle usanze occidentali, ma è bene sapere, per esempio, che in Giappone il colore rosso simboleggia la morte ed è vietatissimo: è impossibile trovare, infatti, i tradizionali Babbo Natale con il vestito rosso e la barba bianca. E In Italia? A farla da padrona sono gli addobbi e il cenone. Palline colorate, luci, l’albero di Natale: sono tanti i simboli di queste feste, e ciascuno ha un significato ben preciso. A cominciare dai colori: il rosso ad esempio è quello dei sovrani, dei mantelli dei Papi, dell’aristocrazia, e sta appunto a sottolineare la sovranità di Gesù.

In realtà nell’Ottocento Babbo Natale era rappresentato vestito di verde, perché coi suoi doni portava speranza nelle case. E se il bianco è simbolo di purezza, il giallo e l’oro simboleggiano la luce.

E non è un caso che tra gli addobbi che ornano le nostre case non possa mancare il vischio, pianta regale per eccellenza, di cui parlava già Virgilio nell’Eneide, che grazie alle sue speciali virtù era considerata quasi sacra e miracolosa da poter essere raccolta solo dai sacerdoti con un falcetto rigorosamente d’oro.

Altre piante natalizie per eccellenza sono l’agrifoglio e il pungitopo, dalle foglie spinose, simbolo di forza contro i mali e perciò considerate dei portafortuna. Attorno alla Stella di Natale ruota una leggenda, secondo la quale un bambino poverissimo che voleva fare un regalo a Gesù appena nato, non riuscendo a trovare altro raccolse un mazzo di erbacce, su cui pianse e spuntò un fiore rosso.

E se le luci sull'albero di Natale simboleggiano appunto la luce che Gesù è venuto a donare agli uomini, le palline appese rappresentano i frutti, i fiori e i doni dispensati da Gesù agli uomini. La corona dell’Avvento invece rappresenta, con la sua forma circolare, l’eternità della vittoria della luce sul buio.

Il pettirosso poi è un altro simbolo del Natale, su cui ruota una leggenda, anzi due: si dice che in origine fosse di colore grigio o marrone, ma quando sul Golgota uno di loro cercò di togliere la corona di spine dalla testa di Gesù, una goccia del sangue di Cristo colorò per sempre il piumaggio di quest’uccello. E secondo un’altra leggenda, fu proprio un pettirosso, col suo battito d’ali, a rinvigorire il fuoco che si stava spegnendo nella capanna dove era nato Gesù.

Dalle leggende alla scienza: Einstein forse non avrebbe mai immaginato che la sua teoria della relatività sarebbe servita a spiegare come Santa Klaus riesca a consegnare in una sola notte regali ai 700 milioni di bambini sparsi per il mondo, calarsi nel camino e arrivare senza farsi sentire. È quello invece che ha fatto una fisica dell'università inglese dell'Exeter che se ne è servita per dare una spiegazione 'scientifica' a questo 'mistero' natalizio. Nasce oggi Edwige Fenech nata il 24 dicembre del1948 ad Annaba, Algeria. Amatissima anche a Hollywood, come icona della commedia italiana, oggi compie 75 anni.