di TITTI GIULIANI FOTI
ANDREA BOCELLI arriva con moglie vestita di rosso, attorniato dai bambini del coro di Haiti. Star di una serata speciale, dedicata al taglio del nastro della Fondazone per le arti e lo spettacolo Franco Zeffirelli. Fa un certo effetto il red carpet sulle scale dell’ex tribunale di San Firenze. E anche la security-chic come fossimo a Cannes.E invece può accadere anche questo se il nome che si va a celebrare è quello di un immenso creatore d’arte come Zeffirelli e se il sogno che si va a presentare ufficialmente all’universo mondo è quello di uno dei registi più famosi. Diciamo subito che lui non c’è – fa caldissimo, ha 94 anni e non è al top – ma ci accontentiamo di pensare che è come se ci fosse, e che siamo qui per lui. Da quella che fu l’aula delle udienze penali è sparita la gabbia degli imputati: così è diventata un bellissimo salone delle feste. Prende la parola il presidente onorario della Fondazione Gianni Letta che legge il messaggio di plauso per l’iniziativa e gli auguri del Capo dello Stato. Letta introduce con tatto da manuale una serata indimenticabile per oltre trecento ospiti. In una platea accaldatissima e appiccicosa spiccano personalità che hanno fatto sognare generazioni intere. C’è l’attore Robert Powell, protagonista del Gesù di Nazaret. E gli artisti amici di una vita di casa Zeffirelli, come le mitiche gemelle Alice ed Ellen Kessler; o Massimo Ranieri e Riccardo Cocciante. O come l’attore Massimo Ghini, il regista Luca Verdone e l’amica di sempre, Carla Fracci. Ermanno Scervino anche lui è qui a rappresentare l’amicizia di una vita; e c’è Pia Tolomei Albertazzi per l’affetto fraterno che ha legato Giorgio al Maestro.E anche a lei. Momento magico quando Andrea Bocelli si è esibito insieme a un coro di bambini di Haiti intonando «Fratello sole e sorella luna». A sottoscrivere questo patto di cultura e arte con la città non potevano mancare i politici. La vicesindaco di Firenze, Cristina Giachi, la vicepresidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi e il presidente del Consiglio regionale toscano, Eugenio Giani.
LA FONDAZIONE, lo ricordiamo, raccoglie nelle sale, con un allestimento unico nel suo genere, settant’anni di tesori, di cimeli del cinema e del teatro e raccontano la storia , la vita artistica del Maestro Zeffirelli. Va ricordato che questo progetto è dedicato ai giovani: già da settembre partirà il primo ciclo di incontri, poi concerti e attività didattico-formativa. Su tutto va riconosciuto il grande lavoro di Pippo Zeffirelli figlio adottivo del regista. «La città di Firenze ha fatto un’opera meritoria per un grande fiorentino – ha sottolineato Gianni Letta –. Grazie a Firenze e alle sue istituzioni per quanto hanno fatto. Ma un grazie particolare va anche a Franco Zeffirelli che ha regalato tante emozioni al pubblico di tutto il mondo con il cinema ed il teatro. Ed è giusto e bello – ha concluso – che Zeffirelli abbia riportato a Firenze la testimonianza del suo straordinario lavoro, della sua carriera e di tutta la sua vita». La forza del Maestro è un sentimento dolce, che vale questo grande sogno.