REDAZIONE GROSSETO

Tragedia della Concordia: Schettino chiederà di lavorare in Vaticano

Slittata l’udienza per la concessione, ma è già pronto l’incarico: «Digitalizzare gli atti della Santa sede»

Francesco Schettino (Foto Aprili)

Francesco Schettino (Foto Aprili)

Grosseto, 5 marzo 2025 – Dal mistero di Ustica, ai segreti dietro il delitto di Aldo Moro, fino al patrimonio immobiliare e culturale della santa sede in Vaticano. La rotta dell’ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, è tracciata sulle grandi inchieste e sui ’tesori’ importanti.

Ma prima di sapere se per lui potranno aprirsi le porte della Frabbrica di San Pietro, dovrà attendere ancora un altro mese. L’udienza in programma ieri davanti al Tribunale di Sorveglianza, infatti, è stata rinviata all’8 aprile per il cambio del giudice relatore. “Abbiamo dato il nostro assenso – ha spiegato il legale che assiste Schettino, l’avvocato Paola Astarita – a un breve slittamento per permettere al nuovo giudice di leggere gli atti”.

Poi dovrebbe esserci la decisione e il capitano di Meta di Sorrento, condannato a 16 anni di carcere per il naufragio della Costa Concordia, che il 13 gennaio 2012 costò la vita a 32 persone, potrebbe vedere aprirsi le porte del carcere regolarmente per andare al lavoro. Probabilmente in Vaticano. Eh sì. Grazie all’interessamento dell’associazione ’Seconda Chance’, potrebbe essere impegnato a digitalizzare i documenti relativi al patrimonio immobiliare e culturale della santa sede. Questo impegno con ’Seconda Chance’, che avrebbe già avuto l’avallo del Vaticano, è infatti alla base della richiesta di semilibertà che è stata presentata dall’avvocato Astarita.

Quanto alle recenti rimostranze di alcuni parenti delle vittime sulla concessione della semilibertà, l’avvocato Astarita si è limitata a sottolineare ‘“È molto addolorato per quello che è successo e dal primo momento ha accettato la condanna, è una persona che sta scontando la sua pena”.

Cristina Rufini