LAURA GUERRA
Cosa Fare

Su di noi, Pupo a Grosseto: “Legame speciale con la città. Qui mi hanno salvato la vita”

A tu per tu con il cantautore che sarà in concerto sul palco del teatro di via Tripoli. “Da piccolo sempre al mare a Marina e poi l’incontro con il chirurgo Sbrana che mi operò”

Pupo si esibirà al teatro Moderno di Grosseto

Pupo si esibirà al teatro Moderno di Grosseto

Grosseto, 12 aprile 2025 – Con ‘Su di noi la nostra storia’ stasera alle 21 al Teatro Moderno di Grosseto ci sarà Pupo. Un tuffo nei suoi successi, ma anche un racconto di vita senza filtri, per conoscere il toscano Enzo Ghinazzi, in arte Pupo.

Che legame ha con Grosseto? “Le prime volte che sono andato al mare da ragazzino, attorno ai 10 anni, con la famiglia si andava sempre a Marina di Grosseto. Noi siamo aretini e facevamo la via maremmana che era molto impervia. Avevamo una Fiat 600 di una volta, partivamo la mattina presto, alle 4 e avevamo oltre 3 ore di viaggio per andare alla casa sul lungomare. Questo è il mio primo ricordo di Marina. Grosseto è anche la città dove ha lavorato da primario uno dei miei più grandi amici, che ora lavora a Chicago, Fabio Sbrana. All’ospedale di Grosseto mi hanno salvato la vita”.

Cioè?

“Nel 2017 ero a fare un concerto alla Capannina di Castiglione della Pescaia. Ebbi una crisi pazzesca a causa della cistifellea e arrivai quasi in fin di vita all’ospedale grossetano dove mi operarono con urgenza, con Sbrana che dall’ospedale di Chicago dirigeva le operazioni a Grosseto. Rimasi lì qualche giorno. Mi hanno salvato la vita. Sono assolutamente molto legato al territorio grossetano”.

Il concerto ‘Su di noi la nostra storia’ com’è cambiato?

“Innanzitutto ci sono 2 canzoni nuovissime e 2 storiche ma completamente rifatte, che sono parte del mio nuovo album intitolato ‘Insieme’ che uscirà dal 4 luglio in tutto il mondo e realizzato tra Germania e America con video pazzeschi. E’ uno spettacolo che si rinnova sempre come si rinnova la storia. Io non sto mai fermo. Ci sono racconti, ribadisco in maniera efficace le mie scelte politiche come quella di andare in Russia, quella di continuare a sostenere la libertà della musica, dell’arte, della cultura, dello sport. Uno spettacolo che non è mai uguale. E fondamentale, ci sarà il racconto della mia vita”.

Le nuove canzoni che tipo di musica sono?

“E’ un tipo di musica che in Italia non esiste. Molto da Eurovision Contest. E’ una musica che funziona, si chiama ‘schlager’ ed è una musica popolare pop tipo Yappa, con ritmiche molto internazionali. L’avevo già fatto in canzoni come ‘Tu vincerai’ o ‘la notte’ che ho prodotto in Germania con Davide Branz, eccellenza del mercato mondiale e lo stesso produttore con cui sono tornato a lavorare ora dopo 30 anni”.

Come mai questa scelta?

“Sono storie che raccontano le vicende delle persone dai 50 agli 80 anni che ormai hanno bisogno anche loro di avere punti di riferimento”.

Parliamo del suo bel gesto di solidarietà per La Farfalla, donando biglietti gratis...

“Grosseto è una città particolare per me e mi sono sentito di dare una mano a queste persone perché appunto, il mio carissimo amico professore Fabio Sbrana, è anche lui molto legato alla città”.