Grosseto, 23 settembre 2010 - Nei giorni della tempesta Alessandro Profumo, l’ormai ex amministratore delegato di Unicredit, non dimentica il proprio impegno sociale e decide di donare due milioni di euro alla Fondazione Sasso di Maremma. Il divorzio con la sua ormai ex banca frutterà a Profumo ben 40 milioni di euro. Nel dettaglio: 36,5 milioni di euro di buonuscita, 1,5 milioni per il patto di non concorrenza mentre 2 milioni sono la somma che Unicredit devolverà in beneficenza su indicazione del banchiere. Due milioni che andranno alla Fondazione Sasso di Maremma.La Fondazione, di cui è presidente don Virginio Colmegna e vicepresidente don Enzo Capitani (nel suo Cda, c’è anche la moglie del banchiere, Sabina Ratti), lo scorso anno ha inaugurato in una località dell’Amiata grossetana una casa rifugio per donne in difficoltà. Donne strappate alla tratta del sesso, ai maltrattamenti, o più semplicemente bisognose di aiuto. «Siamo contenti di questa donazione — ricorda Francesca Bianchi, che della casa rifugio è la responsabile — ma non ci sorprende. Alessandro è uno di noi. Come noi ha voluto questo luogo e questa non è la prima donazione che fa». E in effetti il banchiere era presente nella primavera scorsa all’inaugurazione di questa struttura. «Profumo viene spesso a trovarci — prosegue Francesca Bianchi — anzi sta da tempo preparando un seminario su etica e finanza, che si svolgerà proprio qui da noi». La Fondazione Sasso di Maremma ha inoltre altri progetti oltre alla casa rifugio. «E’ proprio così — ricorda don Enzo Capitani, presidente dell’Altra Città, da sempre in prima fila contro ogni forma di disagio e di emarginazione —. La Fondazione da tempo possiede alcuni terreni in località ‘Il Casalonaccio’. Lì abbiamo intenzione di realizzare una fattoria sociale, che possa rappresentare un’occasione di lavoro e di reinserimento per chi nella vita ha incontrato delle difficoltà». Attualmente la casa rifugio ospita sei donne, di cui una con due bambini.
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