Grosseto, 25 marzo 2011 - Tra gli ultimi arrivati ci sono una scimmia sequestrata a padre Fedele, il vulcanico sacerdote conosciuto in tutta Italia come il prete-ultrà del Cosenza, mentre presto arriverà una tigre che apparteneva ad un camorrista poi catturato. Storie di ogni tipo al Crasm e Crase di Semproniano, la struttura gestita da Provincia e Wwf per la cura degli animali selvatici e degli animali esotici. Dai conigli ai falchi, dai leoni alle scimmie di ogni foggia e colore, sono duemila gli esemplari nella struttura. Il Crasm (Centro recupero animali selvatici) e Crase (Centro recupero animali esotici), alle pendici del Monte Amiata, non vivono però un momento felice. «Dobbiamo fare tanto con poco — dice Marco Aloisi, 50 anni, veterinario, direttore del Centro, che ha fondato dal nulla — Arrivano animali in continuazione ma i fondi che riceviamo sono quelli che sono». Il Crasm di Semproniano è la struttura del genere più attrezzata d’Italia «ma pur essendolo rimane indietro rispetto ad altri posti del genere in altri Paesi europei», dice Aloisi. Una decina di tigri, 4 leoni, 40 scimmie, una trentina di procioni: sono solo alcuni delle centinaia di animali di ogni tipo che qui arrivano. Non solo animali feriti: il Crasm fa anche da custodia giudiziaria degli esemplari oggetto di sequestri. Animali esotici, acquistati per la moda del momento illegalmente, che dopo i blitz finiscono in questo lembo di Maremma. Sono otto i dipendenti per ventiquattro ettari. Gli impiegati sono tutti regolarmente inquadrati, qui non c’è volontariato. «Non potremmo accettare volontari per ruoli operativi — dice Aloisi — Molti degli animali che arrivano potrebbero avere malattie letali per l’uomo, non possiamo permetterci di rischiare. I dipendenti sono tutti formati: ogni esemplare che arriva segue un protocollo di sicurezza». Fare tanto con poco: ogni giorno gli arrivi al centro sono decine, ma molti recinti e gabbie avrebbero bisogno di manutenzione. «Non c’è più posto e spesso dobbiamo cercare altre strutture zoologiche sparse per l’Italia per sistemare gli animali», prosegue Aloisi, maremmano doc, che ha sognato e poi costruito il Centro. Provincia e Wwf fanno quello che possono, ma gli anni di crisi di certo non aiutano. Molto arriva anche dai contributi volontari dei cittadini amici degli animali, attraverso lo stesso Wwf. Un grido di dolore, quello dei vertici del Crasm: «Non vogliamo gestire la struttura in modo illegale. Gestiamo e gestiremo il Centro con tutti gli obblighi di legge, ma serve l’aiuto di tutti e delle istituzioni». Perché gli arrivi continuano. Uno degli ultimi, quello della scimmia prelevata in Congo da Padre Fedele, il sacerdote calabrese che dopo una missione in Africa portò con sé in Italia una scimmia. La leggenda vuole che piacesse al religioso per i colori del muso, rosso e blu, come i colori della sua squadra del cuore, il Cosenza. L’animale è stato sequestrato. Ora è a Semproniano. In attesa di una vita migliore. Come tutti aspettano, al Crasm e Crase.
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