Grosseto, 15 agosto 2013 - L'eternità è un battito di ciglia, canta Jovanotti. Ogni estate all'Argentario riaffiora però l'illusione di rivivere gli anni '60: ruggenti per sempre almeno nei ricordi da custodire dentro a una conchiglia. In questo scorcio di 2013 c'è Anna Kanakis, vengono fotografati i topless di Caterina Balivo e Flavia Vento, si scambiano tenerezze gli innamorati Beatrice Borromeo e Pierre Casiraghi; obbligo di dimora estiva, inossidabilmente, per Raffaella Carrà, Antonello Venditti e Renato Zero. Gli alberghi confermeranno almeno 150mila presenze, un terzo di stranieri, ma i conti del turismo segnano due numeri in rosso: molte seconde case vuote e troppe barche in meno ai pontili, un po' per crisi economica e un po' per fiscofobia.
Se torniamo invece indietro di mezzo secolo, basta uno yacht immenso a riempire un porto e i cuori di ottimismo, “El-Mahrusa” attraccato a Porto Santo Stefano: è arrivato Faruk, deposto re d'Egitto e Sudan, con la sua corte dei miracoli e la giovane amante Irma Capece Minutolo. Il sovrano in esilio celebra i fasti della decadenza con odalische e paparazzi, come in via Veneto, dove è facile incontrare Anita Ekberg, Ava Gardner, Sofia Loren, Gregory Peck, Marcello Mastroianni, Walter Chiari, Frank Sinatra. In quelle estati la Dolce Vita non esita a trasferirsi all'Argentario. Porto Ercole e Porto Santo Stefano, già affollati di nobiltà papalina con Corsini e Borghese padroni di casa, diventano il Promontorio dei Re.
Alcuni non regnanti come Faruk o Soraya, la principessa dagli occhi tristi ripudiata dallo scià, altri destinati da colpi di Stato e di democrazia a una staffetta temporale: Costantino di Grecia e il cognato Juan Carlos di Spagna. Ma all'Argentario sono i reali d'Olanda a alimentare il blasone turistico. Merito del principe Tinti Borghese, che valorizza una proprietà da lottizzare “regalando” per mille lire al metro quadro un vasto terreno alla regina Giuliana. Così dal 1965 la regina e il principe Bernardo trascorrono più di quaranta estati alla villa Elefante Felice. Tanti flash: senza scorta al mercatino di Porto Ercole, Bernardo in Ferrari con la pescivendola, le gite in barca con le quattro figlie e i nipoti fra cui Beatrice e Guglielmo che sarebbero poi saliti al trono e Friso scomparso in questi giorni.
Dalla parte opposta del promontorio, a Santa Liberata la marchesa Lily Gerini dà feste per nobili e stelle del cinema e Greta Garbo fa il bagno nuda in mare. A villa Gerini si incontrano lingue e dialetti, quello tra il il francese di Soraya e il romanesco del banchiere Osio è da antologia. "Vié, principessa, vié, famo un giro", la invita lui a ballare. E lei, piccata: "Je suis pas vieille princesse!".
In quello stesso 1965, in un'insenatura selvaggia accanto allo Sbarcatello, Michael Graham e Patsy Daszel coronano una love story da cinema inaugurando la villa “Il Pellicano”: neanche a dirlo, era stato il principe Borghese a mostrare il terreno all'aviatore inglese unico superstite di un incidente aereo in Africa a metà anni '50 e all'affascinante dama del jet set americano, ex fidanzata di Clark Gable. Patsy da ragazzina aveva incollato sul diario l'articolo di giornale su Michael e come in una fiaba anni dopo conosce per caso il sopravvissuto durante un party a Pelican Point, in California. Quel pezzo di Argentario sospeso fra il mare e il cielo sembra proprio il luogo del primo incontro: e sarà subito business d'amore. Nella casa, in seguito trasformata in resort a cinque stelle, cominciano ad arrivare personaggi come Jacqueline Kennedy, Charlie Chaplin, Britt Ekland, Henry Fonda, Gianni Agnelli, Emilio Pucci.
Passano gli anni, i fotografi corrono dietro alla minigonna di Ornella Vanoni e al gigantesco playboy maremmano Danilo Sabatini (“le sue corna mi facevano più ridere che soffrire”, racconterà lei), al King's di Cala Galera l'assessore di Milano Walter Armanini ufficializza il fidanzamento con l'attrice Demetra “Valentina” Hampton lanciando piatti e bicchieri in mare. Alla stessa discoteca Luca Cordero di Montezemolo arriva con due amici in Vespa però qualche decennio dopo sul motoscafo indosserà i braccioli, prudente maestro di nuoto per la figlia.
E oggi qualcosa resta del Promontorio dei Re? L'Elefante Felice è stato venduto dagli Orange a un imprenditore belga ma una figlia di Giuliana d'Olanda, Cristina, continua a trascorrere le estati in un casale al Colonnino, con vista sulle isole. Lupo e Cristiano Rattazzi hanno dichiarato incedibili le due ville della madre Susanna Agnelli a Santa Liberata. Sono invece svanite le vanità immobiliari di molti rampanti: il caso simbolo è Villa Feltrinelli che Stefano Ricucci aveva acquistato per amore di Anna Falchi e che è stata venduta all'asta all'oligarca russo del gas e del petrolio German Borisovich. Per 18 milioni, la metà di quanto pagato dal furbetto del quartierino che voleva scalare il Corriere della Sera. A marzo arriva a Porto Ercole Putin, viene servito al ristorante “La Sirena” anche se sono le 16: del resto è uno zar e forse cerca una dacia.
Cosmo Milano, campione italiano e mondiale di nuoto in mare libero, guardava dalle sue finestre sopra il Bar Fuga quelli che mezzo secolo fa erano vip senza ancora chiamarsi così. Ma il maratoneta delle onde, classe 1939, custodisce soprattutto ricordi meno superficiali: “Quel boom turistico fu anche merito di amministratori pubblici e imprenditori privati. Nei dieci anni in cui fu sindaco Primo Wongher, con pochi aiuti venne ricostruito Porto Santo Stefano che era stato raso al suolo dagli americani. Nel '56 diventò sindaco Ettore Zolesi, giovane neolaureato carico di entusiasmo. Ispirandosi a Spoleto, inventò il Festival Monte Argentario: in scena arrivarono Calindri, Buazzelli, la Guarnieri e la Zoppelli, Scaccia, Peppino De Filippo, Modugno con Liolà. Lanciò il Premio giornalistico con Vasco Pratolini, Carlo Cassola e Michele Prisco in giuria. La gente poteva andare al cinema, ce n'era anche uno all'aperto: ricordo che nel 1963 Marco Vicario e Rossana Podestà (villa al Pozzarello, Ndr) presentarono in prima nazionale il film “La vergine di Norimberga”. Venivano progettati nuovi porti e insediamenti residenziali, premesse del turismo nautico e di seconde case che certamente ha suscitato grandi attese ma anche polemiche. Un periodo di slancio è stato poi il decennio di Susanna Agnelli, fra il '74 e l'84: il lungomare, la pista ciclabile che non venne capita, la piscina, il poliambulatorio, la protezione civile antincendio con i Canadair”.
Arturo Cerulli è il sindaco di oggi: “A agosto c'è gente nelle case e negli alberghi, l'Argentario ha limitato gli effetti della crisi. Ma non illudiamoci: non sarà mai più come prima. Prima i turisti arrivavano a giugno e restavano tre mesi, con il marito che faceva il pendolare nei fine settimana. Molti dei villeggianti ora sono di seconda generazione, hanno una diversa disponibilità economica. C'è comunque un risveglio, sta arrivando una nuova generazione di ricchi, sono quarantenni russi e arabi che vogliono acquistare ville che adesso hanno prezzi interessanti. Dobbiamo quindi rispondere a esigenze che erano diminuite sia per la stanchezza dei benestanti di una volta, sia per la paura degli italiani di dimostrarsi ricchi”. Cerulli ha come modello di sindaco Susanna Agnelli: dove aver lavorato all'immagine dell'Argentario, anche rinfrescando con le palme il lungomare firmato Giugiaro voluto proprio da Suni Agnelli (prima di lui Hubert Corsi aveva trasformato il porto vecchio nella Piazza delle Meraviglie, pagando il coraggio anche con critiche), ora vuole risolvere i problemi storici del promontorio: potenziare i parcheggi, all'ingresso dei paesi con servizio navetta (“chiederemo all'Aeronautica di restituire i terreni comunali”), e dare certezze alla nautica rifacendo i piani regolatori dei porti. Anche se la soluzione vera, è la sua proposta, sarebbe il maxi Comune della Costa d'Argento, insieme a Orbetello (capoluogo), il Giglio, Capalbio e Magliano. Altre seconde case in arrivo? “No, bastano quelle che ci sono – assicura il sindaco -. Anzi, continueremo a demolire quelle abusive. Certo, dall'Imu arriva un introito fondamentale ma c'è un'ingiustizia di fondo: per il catasto all'Argentario ci sono appena 120 ville. Un po' poco, no?”. Del resto la linea dura del Comune annovera anche il no al condono edilizio per le recinzioni che proteggevano la villa dei Reali d'Olanda da curiosi e malintenzionati ma vietavano anche ai plebei di raggiungere il mare: nel 1999 venne accolto il ricorso di Legambiente.
Nonostante 1550 posti barca, 650 dei quali a Cala Galera, la nautica resta in un mare di guai. Il broker Fabio Alocci: “Uno yacht è considerato dallo Stato sinonimo di evasione fiscale. Così chi potrebbe spendere evita oppure ha già fatto rotta in Costa Azzurra, in Corsica, alle Baleari o in Croazia. In più, un proprietario su tre di una barca piccola o media l'ha lasciata nel rimessaggio perché non ce la fa più a sostenere le spese. Si salva un po' il charter ma i clienti si limitano a crociere di due o tre giorni se non di uno. Se abbiamo lavorato, è con clienti turchi, greci, ucraini, russi, olandesi”.
Il sindaco Cerulli sostiene che anche i privati devono fare la loro parte e loda il coraggio di quelli che investono. Negli anni '60 non c'erano il porto turistico di Cala Galera, il complesso sportivo e alberghiero del golf e il campo di polo. L'evento dell'anno, a questo riguardo, è stato l'apertura di un grande ristorante al Polo Club Argentario. Paola Galantino, di Monza, che in passato ha anche gestito un ostello della gioventù in Patagonia, è la responsabile: “Dieci squadre per torneo significano un centinaio di persone da tanti Paesi del mondo, Argentina ovviamente in testa. Ogni patissero, giocatore professionista e patron (con famiglia) dorme, mangia e cerca di divertirsi: ne beneficiano alberghi e ristoranti di ogni categoria, pizzerie, bar e discoteche, proprietari di ville e yacht. Il problema è che finora qui si è vissuto troppo di rendita, confidando su bellezza di luoghi e clima. Bisogna fare di più. Crisi vuol dire opportunità, così ha sempre detto mio padre. In ventisei anni qui alle Piane abbiamo anche organizzato concerti (Conte, Paoli, Battiato, Cristicchi). Non soltanto ottimo polo, in futuro. Un esempio: Andrea Lo Cicero, il “Barone” recordman di presenze nella nazionale italiana rugby, ha casa qui e potrebbe animare un'esibizione spettacolare con altri grandi campioni. Intanto a bordo campo abbiamo aperto l'Osteria dei Nobili Santi che Moreno Santi ha trasferito da Porto Ercole”. Un abbinamento che pare intonato: sulle pareti del locale, lo chef già sorride nelle foto con David Gilmour, chitarrista dei Pink Floyd, e Michel Stipe, cantante dei Rem.
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