
La pandemia del coronavirus, con il periodo di quarantena e con tutti i cambiamenti previsti negli stili di vita, è anche un’occasione da non sprecare per ripensare la didattica scolastica e dare spazio all’educazione ecologica ed ecco che da Gavorrano scatta l’idea con l’approdo agli "asili nel bosco" e "agriasili", che vedono i bambini a contatto diretto con la natura, con gli animali e con le piante. Ed è su questo modello che nella campagna maremmana , siamo nella campagna a due passi dalla frazione di Bagno, nasce e si sviluppa un progetto condiviso da insegnanti, educatori, esperti del settore, genitori, di educazione all’aperto ed ecco l’agriasilo "Santa Laura". Ne parla la promotrice Elena Zanaboni.
"Qui i bambini possono stare all’aperto, accudire gli animali, rotolarsi nell’erba e giocare con foglie e pezzi di legna, ma allo stesso tempo imparare a conoscere tutti gli affascinanti misteri della natura. Così la struttura, una fattoria di famiglia, si trasforma in un rifugio e un punto di ritrovo dove, ogni giorno, vengono organizzate le uscite che per i bambini diventano delle vere e proprie avventure. Tutto questo grazie a spazi familiari ,ricavati dalla casa padronale ed a contesti naturali i piccoli trovano un ambiente di crescita rispettoso dei loro ritmi e dei loro bisogni di esplorazione e scoperta, sviluppando una naturale attitudine all’apprendimento e amore per il mondo che li circonda".
E fra i tanti vantaggi di questo tipo di scuole la Zanaboni individua aspetti non secondari come. "All’aperto i bambini sono più incentivati a stare insieme, a fare gruppo, a muoversi in compagnia, a uscire dal guscio della solitudine di Internet e del rifugio in casa". "E sul futuro di questa nuova struttura è precisa "Date le richieste pervenute, l’Agriscuola Santa Laura a settembre auspica anche la partenza della scuola primaria, in un percorso di continuità con la scuola dell’infanzia. Un invito a tutti quelli che vogliono conoscere questa realtà è quello che lanciamo proprio per far conoscere il nostro impegno verso i bambini".
Roberto Pieralli