RICCARDO BRUNI
Cronaca

Addio al più grande naturalista. Morto Fulco Pratesi, padre del Wwf: "Fondò le oasi di Burano e Orbetello"

Grande il cordoglio per la scomparsa di una figura storica nel mondo della tutela dell’ambiente. L’Argentario era la sua seconda casa. Dal movimento del Panda: "Persa la colonna portante".

Fulco Pratesi, in uno dei suoi momenti preferiti mentre si immerge e disegna la natura (Foto dal profilo Oasi Wwf)

Fulco Pratesi, in uno dei suoi momenti preferiti mentre si immerge e disegna la natura (Foto dal profilo Oasi Wwf)

ORBETELLOLa Maremma piange Fulco Pratesi, il padre del Wwf Italia. Aveva 90 anni. Una vita di impegno sul fronte dell’ambientalismo. Nel 1966 creò l’associazione del Panda, insieme a dieci amici, autofinanziandosi con 20mila lire ciascuno. L’obiettivo iniziale era di salvare una palude nella Maremma. La prima grande impresa, infatti, fu l’acquisizione dell’area del Lago di Burano, a Capalbio. All’epoca, questa zona era una riserva di caccia, affittata annualmente per 4 milioni di lire. Pratesi propose al consiglio del Wwf di affittare l’area per trasformarla in una riserva naturale. E grazie a una raccolta fondi tra i soci, nel 1967 nacque l’Oasi del Lago di Burano, la prima in Italia. Quell’Oasi, che porta indelebile la traccia lasciata dal fondatore, si estende oggi su circa mille ettari e rappresenta un esempio significativo di come un’area destinata a scopi venatori possa trasformarsi in un santuario per la tutela degli animali e la biodiversità. In questa zona è possibile osservare specie come il Cavaliere d’Italia, un uccello che nel 1964 ispirò l’intervento di Pratesi e dell’ornitologo tedesco Hardy Reichelt. L’impegno di Pratesi si sviluppò negli anni successivi e contribuì alla definizione di leggi fondamentali per la tutela dell’ambiente, come la legge 157 sulla fauna e quella sui parchi del 1991. Ma la Maremma in particolare gli deve molto. Grazie alla sua visione e al suo impegno, aree come il Lago di Burano sono state salvaguardate, diventando punti di riferimento per la conservazione della biodiversità e per l’educazione ambientale. Oggi sono oltre cento le Oasi Wwf presenti in Italia e proteggono circa 27mila ettari di natura. E poi il suo attivismo nella zona dell’Argentario, la sua seconda casa. "Se il Wwf tutto è in qualche modo figlio di Fulco – afferma Alessandra Prampolini, direttrice generale Wwf Italia – e se oggi abbiamo tutti perso una colonna fondante della nostra famiglia, per alcuni tra cui me Fulco è parte delle memorie dell’infanzia più antica, con la sua firma elegante in calce alle lettere che ci facevano sognare raccontando di animali e luoghi meravigliosi e con il tratto inconfondibile dei suoi disegni.Appassionato, straordinario conoscitore di piante e animali, che osservava e disegnava con attenzione maniacale, è stato un grande trascinatore. Il suo entusiasmo, le sue intuizioni, hanno portato prima alla nascita del Wwf, poi ai risultati come la protezione di lupo, orso e altre specie. È stato il creatore del movimento ecologista italiano"Riccardo Bruni