Adrian Luminita si trova in carcere a Pisa. E’ in cura con il servizio psichiatrico dell’istituto penitenziario perchè non riesce a darsi pace per quello che ha fatto. Piange ogni giorno, è affranto e non riesce a capire come possa aver ucciso sua moglie a coltellate. Il rumeno di 39 anni che domenica 6 dicembre, al culmine di una lite, uccise con almeno dieci coltellate al basso ventre sua moglie, Madalina Luminita, nella dependance di una villa nelle campagne di Pescia Fiorentina nella quale abitavano come custodi, sta aspettando di sapere cosa succederà della sua vita, rovinata da un gesto improvviso e sensa senso.
La donna fu assalita, come poi ha raccontato l’uomo durante la confessione ai carabinieri del nucleo investigativo di Grosseto, nella tarda serata di domenica 6 dicembre con un coltello. Soltanto il giorno dopo il marito chiamò i carabinieri. Quando i militari sono arrivati hanno trovato il corpo senza vita della donna. C’era anche il marito, in stato confusionale, che fu subito fermato. Aveva alcune ferite da taglio oltre a bruciature e fu accompagnato all’ospedale di Orbetello, per poi essere trasferito a Siena. Per Madalina Luminita non c’era però più niente da fare: troppo gravi le ferite inferte con una violenza incredibile dal marito.
La donna cercò anche di difendersi: anche lei aveva un coltello in mano. Dentro la villa regnava il caos. Diverse suppellettili furono trovate bruciate: l’uomo, infatti, in un primo momento provò a nascondere le tracce dell’orrendo delitto cercando di dare fuoco all’abitazione dopo l’omicidio. Ma le fiamme avvolsero il corpo e lui decise, dopo una notte insonne, di confessare l’orrendo delitto.
"L’uomo – ha iniziato Paolo Malasoma, il legale che lo assiste – dopo aver ucciso la moglie ha avuto un comportamento che va tenuto in considerazione in vista del processo. L’ha uccisa la domenica sera e sarebbe potuto fuggire e tornare in patria. E nessuno se ne sarebbe accorto. Invece ha chiamato i carabinieri confessando tutto. Inoltre ha deciso di privarsi di ogni suo bene e dare tutto alla famiglia della donna che amava e che ha ucciso". Il legale chiederà infatti le attenuanti generiche. "Le aggravanti non dovranno essere prese in considerazione e questa sarà la nostra prima richiesta perchè l’uomo si è immediatamente pentito di aver commesso questo orrendo delitto – aggiunge il legale – e dunque chiederemo il rito abbreviato in fase di processo".