L’affidamento familiare consiste nell’aiutare una famiglia a superare un periodo difficile prendendosi cura dei suoi figli, attraverso un insieme di accordi collaborativi fra famiglie affidatarie e i diversi soggetti che nel territorio si occupano di cura e protezione dei bambini e di sostegno alla famiglia. L’affidamento familiare è, di solito, un intervento di breve e medio periodo rivolto soprattutto a famiglie in difficoltà nella cura e nell’educazione dei figli.L’affidamento viene concordato tra famiglie e servizi sociali (consensuale); nelle situazioni più difficili e impegnative viene, invece, disposto dal Tribunale per i minorenni (giudiziale). L’affidamento familiare coinvolge il bambino e i suoi familiari, la famiglia affidataria, gli operatori dei servizi competenti, l’autorità giudiziaria e gli operatori del privato sociale.
In che cosa consiste?
1) Può prevedere che il bimboa viva stabilmente in una famiglia affidataria (affido residenziale);
2) trascorra con la famiglia affidataria alcuni giorni o fasce orarie della settimana (affido a tempo parziale);
3) trascorra con la famiglia affidataria alcune ore del giorno (affido diurno).
Chi può accogliere?
Ogni affidamento familiare nasce ed è reso possibile dal coinvolgimento di più soggetti. Possono essere accolti uno o più bambini sia da una famiglia (con o senza figli, sposati o conviventi), che da un single.
Chi è il minore che va in affidamento?
1) Ha da 0 a 17 anni (ma, in casi eccezionali, il progetto di affidamento familiare può accompagnare il ragazzo anche fino a 21 anni);
2) E’ di nazionalità italiana o straniera, può avere differenti culture e praticare diverse religioni;
3) Ha genitori in difficoltà nel rispondere ai suoi bisogni, a volte avendone consapevolezza e, in altri casi, negando di avere bisogno di aiuto;
4) Potrebbe aver vissuto delle gravi problematicità nella propria famiglia ed avere necessità di amore, sostegno e tutela.
Gli operatori del Centro affidi agiscono su tutto il territorio dell’area socio sanitaria. Per informazioni è possibile chiamare il numero 0564 439210 o scrivere a [email protected]. E’ inoltre possibile ricevere informazioni, prendere appuntamenti e dare la propria disponibilità ad essere contattati dall’équipe del Centro affidi per i colloqui di conoscenza e orientamento, presso il Punto Unico di Accesso Sociale (Pas).
"Per ora per quanto riguarda minori non accompagnati provenienti dall’Ucraina non abbiamo effettuato nessun affido se non un ragazzo di 17 anni che vivrà con un’amica della zia che, lavorando come badante, non ha dove ospitarlo – precisa Mina Mari –. Comunque le famiglie che hanno dato la propria disponibilità per l’affidamento di bimbi ucraini, sono state comunque inserite nella banca dati degli affidamenti in generale".