REDAZIONE GROSSETO

Affitti brevi tra luci e ombre: "Opportunità per i piccoli centri. Ma servono regole precise"

Confesercenti ha analizzato il fenomeno in occasione di "Ambitur Amiata" "Possono contrastare lo spopolamento e creare forme di sviluppo positivo" .

Riportare le persone nei piccoli borghi a rischio spopolamento: secondo Confesercenti gli affitti brevi possono aiutare

Riportare le persone nei piccoli borghi a rischio spopolamento: secondo Confesercenti gli affitti brevi possono aiutare

Se nei centri storici delle città l’elevato numero di case utilizzate per affitti brevi rischia di essere un problema, nei paesi piccoli questo tipo di affitto, se regolamentato, può funzionare e può creare sviluppo positivo. In occasione dell’Ambitour Amiata Confesercenti ha lanciato Etai (Economia turistica nelle aree internee) e ha annunciato un convegno che si svolgerà a gennaio a Santa Fiora. A lanciare la proposta il presidente di Aigo Confesercenti Giancarlo Dell’Orco, il sindacato rappresentativo del sistema ricettivo extra alberghiero, in sintonia con Sasha Naldi, presidente Confesercenti per i comuni dell’Amiata grossetana, e già annunciato all’assessore regionale al Turismo Leonardo Marras. Andrea Biondi, direttore provinciale di Confesercenti, sottolinea come i centri urbani stiano subendo una tripla metamorfosi: gli appartamenti diventano attività ricettive, i negozi ed i servizi essenziali spariscono mentre il commercio si dematerializza. "Un fenomeno che va monitorato con attenzione – dice –. La deregolamentazione di fatto in cui si è sviluppato il mercato degli affitti brevi anche in Maremma ha già portato a segnali di squilibrio territoriale, favorendo le non-imprese e rendendo maggiormente difficile nelle località di mare accogliere nuovi abitanti e sostituendo le residenze con appartamenti chiusi in inverno e pronti ad accogliere turisti in estate, ma senza l’offerta di una rete di servizi qualificanti per la destinazione turistica". Insomma per Confesercenti si tratta di un processo di mutazione urbana e sociale, oltre che economica e questo va governato. "Si rischia – prosegue Biondi – di desertificare anche le località minori".

Il calo demografico e il progressivo invecchiamento della popolazione della Maremma vanno governati e invece per Confesercenti siamo quasi in assenza di un dibattito vero.

"Guardo con favore alla diffusione degli affitti brevi per centri storici e frazioni minori – dice Dell’Orco –, così da impiegare il patrimonio immobiliare sottoutilizzato a causa del calo demografico, per stimolare attraverso i flussi turistici generati l’economia locale, in primis il commercio, ma per un’accoglienza veramente di qualità servono anche assistenza e servizi. È indispensabile integrare la propria offerta con il territorio in modalità collettiva".

Sacha Naldi puntualizza che per osservare e comprendere il fenomeno degli affitti brevi nei piccoli centri serve guardarlo con una lente multifocale, non si può avere la pretesa di leggerlo con gli stessi occhiali per le metropoli e per i piccoli centri. "Per quanto nelle grandi città d’arte o nelle destinazioni turistiche della costa, la diffusione dell’ospitalità non imprenditoriale delle seconde case rappresenta un’emergenza negativa – di Sacha Naldi –, nei piccoli centri, regolamentata e messa a sistema, può rappresentare un elemento di coesione, per tenere insieme il sistema commercio e per avviare progetti di ripopolamento dei borghi".

Nicola Ciuffoletti