Agricoltori, protesta a sorpresa: "Il Governo non ci ascolta. Siamo stati presi in giro"

Trattori sull’Aurelia, code fino a dieci chilometri. "Il granaio Italia era importante ed è stato rinviato"

Agricoltori, protesta a sorpresa: "Il Governo non ci ascolta. Siamo stati presi in giro"

Agricoltori, protesta a sorpresa: "Il Governo non ci ascolta. Siamo stati presi in giro"

Questa volta sono arrivati in strada in segreto, per protestare contro il Governo. "Non ci sentiamo considerati", specificano gli agricoltori. Ieri erano una sessantina, uniti anche a tanti automobilisti che hanno fatto sentire il proprio sostegno. Partiti durante la mattinata da Braccagni, sono arrivati fino a Montalto facendo una lunga tappa a Capalbio per un pranzo corale in un ristorante in località La Torba. Una protesta, quella effettuata ieri dal corteo degli agricoli, che ha fermato per alcuni momenti il traffico sulla Strada Statale Aurelia, lasciando però scorrere il transito veicolare per la maggior parte del tempo, creando una processione lunga anche 10 chilometri. Il tutto senza annunci, ma presentandosi in strada "a sorpresa" prima in direzione sud, poi dall’alto Lazio di nuovo verso Grosseto. Il motivo è sempre lo stesso, quello di protestare e far sentire la propria voce al Governo. Hanno partecipato gli agricoltori delle province di Grosseto, Livorno e anche alcuni arrivati da Siena e da Lucca, rimasti in strada fino alla serata di ieri. E non finisce qui: entro la fine dell’anno torneranno a Roma, mentre il quattro giugno gli agricoltori saranno a Bruxelles. Inoltre, ancora a sorpresa, potrebbero riscendere in strada in altre occasioni. Nella capitale belga, sede del parlamento europeo, faranno sentire la loro voce assieme al gruppo Farmers Defence Force, per protestare contro la politica agricola dell’Unione. La protesta era iniziata il 30 gennaio, mentre il 6 febbraio si era spostata a Roma fino al 16 marzo. Salvatore Fais, responsabile del Dipartimento Agricoltura del coordinamento nazionale, dalla protesta del corteo a Capalbio ha spiegato che "stiamo facendo dei rallentamenti, mentre questa mattina (ieri, ndr) abbiamo fatto un semi-blocco sull’Aurelia – dice –. Tutto questo perché dopo quattro mesi di protesta il Governo non ci ascolta. L’ultimo decreto agricoltura è stato una presa in giro: il granaio Italia è stato rinviato ed era tra le cose più importanti, ma non tornano altri discorsi. Noi vogliamo il prezzo giusto del prodotto. I 20 milioni che hanno messo sulla filiera sono inutili, perché agli agricoltori non arrivano. Non siamo soddisfatti di come si stanno comportando le associazioni di categoria, dopo quattro mesi di proteste non stanno tutelando il nostro settore. Adesso faremo eventi un po’ più piccoli all’improvviso sul territorio, per poi tornare a Roma questo inverno".

Andrea Capitani