NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Agricoltura, la Maremma si divide: "La Cia non aderirà alla protesta"

Il presidente Capecchi: "Crediamo nella collaborazione e nella condivisione delle attività, serve il dialogo"

Claudio Capecchi, presidente provinciale di Grosseto della Cia

Claudio Capecchi, presidente provinciale di Grosseto della Cia

In Maremma gli agricoltori sono pronti a marciare con i propri trattori per gridare alle istituzioni le difficoltà del comparto e chiedere lo stato di crisi per l’agricoltura italiana. Per il presidente di Cia Grosseto, Claudio Capecchi, "quando gli agricoltori scendono in piazza ci vuole sempre molto rispetto".

Dopo di che è opportuno capire i motivi che spingono gli agricoltori a mobilitarsi con forme di protesta anche eclatanti. Il riferimento è alle prese di posizione del Coordinamento Agricoltori e Pescatori italiani (Coapi) che per martedì 28 ha annunciato una nuova manifestazione con i trattori sulle strade simile a quella dello scorso anno. Iniziative alle quali le associazioni di categoria non aderiscono.

"Lo scorso anno abbiamo incontrato gli agricoltori – prosegue Capecchi –, lo abbiamo fatto prima delle plateali manifestazioni di inizio anno e lo abbiamo fatto anche nel 2023. Diciamo che le difficoltà portate in piazza sono molte, principalmente gli agricoltori che aderiscono a questo tipo di protesta vedono nella politica europea una nemica". I manifestanti gridano nelle piazze contro il caro gasolio, le importazioni a basso costo e i prezzi stracciati del grano (anche se in realtà i prezzi del grano duro sono in ripresa).

"Al di là del rispetto per chi protesta – prosegue Capecchi – io rivendico che sui temi della protesta Cia si sta già battendo da anni, in maniera più attenta e approfondita di loro. Insomma, guardando anche alle manifestazioni del febbraio 2024, mi viene da dire che dovrebbero affinare meglio gli argomenti. Siamo d’accordo di migliorare il reddito delle filiere, della crisi della mano d’opera. Quello che però diciamo noi è che ai tavoli ci devi stare per far valere le tue proposte".

Uno degli argomenti da cui Cia prende le distanze è quello relativo alle critiche nei confronti dei centri di assistenza agricola nei territori. "Veniamo accusati che non siamo efficienti nelle attività di assistenza – prosegue –, forse i manifestanti non sanno che quello che ci viene riconosciuto come compenso per svolgere attività burocratiche è pura miseria, serve solo a coprire i costi e l’Agenzia delle entrate lo sa bene. Quindi continueremo a svolgere questo tipo di servizi per essere al fianco degli agricoltori".

La Cia non parteciperà alle manifestazioni in programma martedì a Capalbio e a Sorano. "Non andremo perché nessuno ci ha invitati, fra l’altro – dice Capecchi –. Noi intendiamo lavorare in un altro modo, crediamo nella collaborazione e nella condivisione delle attività, ma per fare questo è opportuno discuterne".

Sul fatto che il Comune di Sorano abbia preso posizione e stia accanto ai manifestanti, Capecchi non commenta. "Non voglio giudicare le posizioni del primo cittadino – dice – dico soltanto che le istituzioni dovrebbero essere soggetti che danno risposte, più che schierarsi".

Se invece si parla di questioni urgenti per l’agricoltura locale Capecchi che rappresenta in Maremma 4mila associati non si tira indietro. "Un argomento trasversale – dice – è il reddito. Dobbiamo fare in modo di fare arrivare più soldi alle aziende. Come secondo punto stiamo lavorando per trovare più finanziamenti finalizzati alla sostenibilità delle aziende e infine incentivare la mano d’opera".

Turismo rurale, valorizzazione delle filiere, prevenzione del rischio contro lo spopolamento, anche per Cia l’agricoltura è fondamentale per le aree interne in quanto svolge un ruolo cruciale sia dal punto di vista economico che sociale e ambientale.