Ricetta al sapore d’integrazione. Un pranzo, dove l’ingrediente principale non era nascosto nei piatti, ma in chi li ha preparati. Un filo invisibile, l’inclusione. "La cucina è cultura" è il progetto organizzato dall’Associazione Italiana della cucina italiana e Soroptimist international, che ha visto la partecipazione di cento ragazzi delle quinte dell’istituto "Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera, quindi i due enogastronomici, servizi di sala e vendita, e accoglienza turistica. Un grande lavoro di progettazione ha portato la realizzazione di pietanze da tutto il mondo, per cui i ragazzi non italiani presenti all’interno delle classi hanno pensato al piatto più adatto per far conoscere il loro paese d’origine. Gli studenti hanno presentato a circa 90 commensali: il Sud America con cocktail e aperitivi, il Marocco e la Tunisia con pastilla, makroud e the alla menta, l’Italia con risotti, pappa al pomodoro e cantucci, la Romania con il sarmale e l’Albania con il dolce ai tre latti, Tutto grazie ai genitori, che hanno trasmesso le ricette, tramandate da generazioni per mantenere forte il legame con il proprio Paese. L’intero ricavato del pranzo sarà devoluto in corsi di Italiano per le mamme dei ragazzi stranieri, donne che hanno spesso difficoltà di comunicazione e necessitano dei figli per interloquire. "Il fine del progetto – spiega la presidente Soroptimist Grosseto Patrizia Nalesso – sarà un ponte per unire più civiltà. Un vero lavoro di promozione delle donne, così che i ragazzi avranno una mamma che si muove in modo autonomo. La cucina è una comunicazione senza parole".
"La cucina – afferma il delegato sezione Maremma Grosseto dell’Accademia Italiana della Cucina, Ezio Maria Di Natale – racconta chi siamo, riscopre le nostre radici, si evolve con noi ci rappresenta aldilà dei confini. È frutto della tradizione, da salvaguardare e tramandare". "Il nostro istituto – spiega la docente Silvia Fabbris, coordinatrice del progetto – in provincia ha il maggior numero di ragazzi non italiani iscritti". "Sono stati i ragazzi – conclude la dirigente scolastica Mariolina Rispoli – i veri promotori del pranzo".
Maria Vittoria Gaviano