
"Le immagini e le notizie del disastro causato dall’alluvione nelle Marche ci hanno inevitabilmente ricordato la paura, il fango, la rabbia e la disperazione vissuti nel nostro territorio il 12 novembre 2012". E’ quanto scrive l’associazione Vita di Albinia, con il suo presidente Aldo Leonzi che poi sottolinea una cosa: "A ormai 10 anni dalla prima alluvione nel bacino dell’Albegna, il territorio non è ancora in sicurezza". "I lavori iniziati per la cassa di espansione di Campo Regio – dice Leonzi – termineranno in tempi tutt’altro che brevi ed è ormai chiaro a tutti, dagli organi tecnici della Regione ai sindaci del territorio, che bisogna intervenire con opere a monte di Marsiliana, assolutamente indispensabili per regimare le acque verso valle. Ma dobbiamo purtroppo prendere atto che non ci sono iniziative concrete in tal senso. L’assessora all’Ambiente della Regione, Monia Monni, deve ancora rispondere alla nostra richiesta di incontro sui luoghi critici. C’è un’altra preoccupazione che ci affligge: cosa fare in caso di evacuazione? Nei casi di emergenza i cittadini dovrebbero conoscere un Piano di Protezione civile che evidenzi luoghi sicuri da raggiungere e percorsi sicuri per arrivarci".
Se da un lato è vero che gli eventi atmosferici non sono così prevedibili per l’impetuosità che possono raggiungere, dall’altro lato si perdono anni preziosi per intervenire e cercare di arginare gli effetti devastanti delle precipitazioni. "Il disastro nelle Marche evidenzia e sottolinea anche aspetti della nostra realtà – dice Leonzi –, ovvero l’assurda difficoltà del sistema burocratico di mettersi in moto in tempi rapidi".