Mentre si alzano le temperature, cresce anche l’apprensione per le condizioni della laguna e per il modo in cui l’ambiente lacustre si prepara a un’estate annunciata come particolarmente calda. Già nei giorni scorso la comparsa di una distesa delle caratteristiche ‘alghe a palla’ lungo la sponda di ponente, in pratica da Neghelli fino a tutta la diga, non sembrava un segnale confortante. Le alghe sono poi scomparse. Un normale fenomeno di stagione che non deve preoccupare? Non secondo il presidente della cooperativa dei pescatori, Pierluigi Piro. "La Valonia Aegagrolipa comunemente detta palla – spiega – è definita tecnicamente ‘infiammabile’, quindi quando la temperatura dell’acqua arriverà a 28 gradi le palle si sfalderanno con le conseguenze che tutti conosciamo. Le quantità che arrivano sulla sponda sono una minima parte di una massa che noi abbiamo segnalato alle istituzioni già da qualche mese, oltre alla chaetamorpha linum, altra alga che non si vede dalla sponda ma che sta crescendo anche a levante in modo importante". E a chi dice che si tratta di un fenomeno tipico di questo periodo, minimizzandone la portata, il presidente dei pescatori risponde: "È la grande quantità che ci preoccupa. Non bisogna negare l’evidenza, nascondere la polvere sotto il tappeto non serve a nulla, bisogna affrontare il problema seriamente". Gli interventi in atto in questo momento sono le stazioni di pompaggio con dodici pompe funzionanti. La raccolta delle alghe è ferma fino a nuove disposizioni. I battelli per la risospensione, poi, non hanno mai funzionato a pieno regime. Ma anche sull’efficacia effettiva del pompaggio sono stati espressi più volte dubbi, per via soprattutto dell’ampiezza della laguna a fronte delle sole dodici idrovore in azione. E dal momento che la cabina di regia si trova ancora a Firenze, si teme per i tempi di risposta a un’eventuale crisi. Per chi volesse farsi un’idea più precisa, i pescatori mettono a disposizione mercoledì, a partire dalle 11 partendo da via Leopardi, i loro mezzi per andare a vedere come stanno davvero le cose. "Per una saggia consapevolezza – afferma Piro – e per unire tutte le sinergie possibili per salvare la nostra laguna".
Riccardo Bruni