RICCARDO BRUNI
Cronaca

Orbetello, in laguna cresce l’allarme. Si riunisce il pool di esperti

Domani summit del Comitato tecnico scientifico convocato da Focardi Lenzi: "Siamo alla seconda ondata di criticità e di nuovo nell’area di levante"

Situazione sempre molto critica per lo stato di salute della laguna

Situazione sempre molto critica per lo stato di salute della laguna

Orbetello (Grosseto), 23 giugno 2022 - Circa duecento ettari di laguna, dalla parte di levante, sono ormai senza ossigeno. Una zona vicina al centro abitato, visibile per la colorazione chiara dell’acqua, dalla quale arriva un forte odore. Tanto che il biologo Mauro Lenzi, che segue l’evolversi della situazione, consiglia di indossare mascherine Ffp2 passeggiando vicino a quella zona. La situazione, insomma, peggiora. Ormai da mesi è evidente che le condizioni della laguna stanno procedendo verso una crisi che quanto fatto finora non è stato in grado di disinnescare. La Regione ha convocato il Comitato tecnico scientifico del professor Silvano Focardi per domani. L’esito della riunione, che si svolgerà domani in Comune, dovrà poi tornare a Firenze che a quel punto deciderà cosa fare. Questo è quanto prevede l’accordo di programma che Comune e Regione hanno voluto e formato. Intanto, la laguna è in pericolo.

"Siamo alla seconda ondata di criticità – spiega Lenzi – dopo la prima, verso la fine di maggio, che colpì l’area di Ansedonia e tratti della Feniglia per circa 320 ettari, uccidendo novellame, crostacei e altri organismi del fondo lagunare. Questa ultima crisi ha interessato ancora levante, in un’area compresa tra Orbetello, la diga e le Miniere. In un mese, circa la metà della superficie di levante è stata duramente colpita da una criticità distrofica che ha sterilizzato il fondo della laguna, danneggiato la catena alimentare che porta alle specie ittiche commerciali e ucciso una quantità non quantificabile di novellame e pesci di piccola taglia".

L’idrogeno solforato rilasciato dal fondo ha reso le acque bianche per lo formazione di zolfo colloidale. Lo scirocco non ha consentito una sufficiente riduzione del calore accumulato durante il giorno. Fioriture batteriche anaerobiche hanno colorato le acque di una rosa bruno. I valori di ossigeno disciolto misurati ieri in tutta l’area interessata sono sostanzialmente a zero.

"Consiglierei per chi passeggia lungo la diga e nella passeggiata di levante – dice Lenzi – di indossare una mascherina Ffp2. Con il forte vento di scirocco che spinge le masse d’acqua anossiche verso il paese e la diga, è facile la formazione di aerosol che portano in atmosfera batteri anaerobici e batteri della putrefazione di organismi morti sul fondo. È una precauzione che non costa nulla". Questa seconda crisi potrebbe rientrare nel giro di una settimana, ma è chiaro che a questo punto quello che si trova sul fondo della laguna, anche per la mancata risospensione dei sedimenti che dovrebbe essere fatta in inverno e che non è stata fatta, può provocare in ogni momento una nuova crisi in altre zone. E siamo ancora a giugno.