MATTEO ALFIERI
Cronaca

Allarme povertà, 60 famiglie assistite

Impressionanti i numeri di Anteas: sono quasi cinquemila i 'nuovi' poveri

Allarme povertà

Grosseto, 18 febbraio 2018 -  Sessanta  famiglie. Quasi cinquemila persone che in un anno si sono messe in fila per prendere il pacco alimentare. Sono alcuni dei numeri, impressionanti, che fotografano la situazione di una Grosseto che ha deciso di arrendersi. Sono i numeri della povertà, quella vera, quella – per dirla alla Maremmana – di persone che non sanno come mettere insieme il pranzo con la cena. E’ Anteas, l’associazione di volontariato promossa dai pensionati della Cisl, che opera adesso in tutta la provincia con 64 soci e 20 volontari, che ha «fotografato» la situazione del 2017. Che sta peggiorando mese dopo mese.

L’attività maggiore di Anteas rimane a favore delle persone e famiglie in difficoltà economiche, con particolare attenzione alle famiglie con minori e portatori di handicap, attraverso la distribuzione di pacchi di alimenti e vestiario due volte il mese e frutta, pane, prodotti da forno distribuiti due volte a settimana. Le famiglie assistite sono state in media 60 per 4.656 nuovi poveri, di cui 1.330 minori di sedici anni: i pacchi distribuiti sono 1.573 per un totale di 31.676 chilogrammi di alimenti. «Il nostro è un lavoro continuo – inizia Gianfranco Benigni –. I giorni impiegati per la raccolta, la sistemazione e la distribuzione degli alimenti sono stati 132 con un impiego medio di 4 volontari a giornata per un totale di 528 presenze che hanno dedicato all’attività in media 4 ore. Per un totale di 2.112».

Anteas è anche altro: «C’è anche l’attività a favore dei senza tetto di Grosseto garantendo, attraverso la gestione, in convenzione con il Coeso-Sds del centro accoglienza adulti in difficoltà, il dormitorio, di via De Amicis 11, la possibilità di ricoverare fino a 14 persone al giorno alle quali viene offerta la colazione. I pernotti registrati sono stati 4.123 – prosegue Benigni -. Sono tanti se si considerano i dati delle ultime stagioni quando il dormitorio aveva anche delle serata dove non c’era nessuno. A favore di tali persone abbiamo inoltre collaborato con l’associazione Ronda della Carità e della Solidarietà, alla realizzazione di ronde notturne, bisettimanali, mettendo a disposizione un automezzo, appositamente attrezzato per la distribuzione di alimenti, vestiario, sacchi a pelo e coperte. Per tale attività sono state effettuate 95 ronde notturne, le persone assistite son state circa 4.000». Si tratta di operazioni comunque fondamentali per il tessuto sociale di una città che ha bisogno anche di dare assistenza estrema a chi ha davvero bisogno. «Le risorse umane impegnate sono state esclusivamente volontarie – chiude il direttore di Anteas - senza alcun compenso». Le risorse economiche che hanno consentito lo svolgimento delle attività sono frutto di adesioni all’associazione, raccolta fondi (raccolta 5x mille ), donazioni provenienti dal mondo sindacale (Cisl), donazioni di privati, contributo Coeso per la gestione del centro di accoglienza.