Venti minuti per ammirare i capolavori della Collezione Luzzetti, a gruppi di sei persone, accompagnati dalla voce della Badessa di Santa Chiara in filodiffusione. Riapre così, da oggi, il Museo collezione Gianfranco Luzzetti al Polo culturale Le Clarisse di Fondazione Grosseto Cultura. La struttura museale sarà aperta al pubblico il venerdì, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 21, fino al 5 luglio. L’ingresso è gratuito, ma è sempre consigliabile la prenotazione (chiamare i numeri 0564 488066 488067). La riapertura è condizionata dalle norme di sicurezza anticontagio che però – pur tra le inevitabili limitazioni – consentono di offrire ai visitatori un’esperienza unica. La riapertura del museo infatti "risveglia" la leggenda della Badessa di Santa Chiara, la cui voce – interpretata dall’attrice Sara Donzelli di Accademia Mutamenti – avrà il compito di fare da guida a chi ammirerà i capolavori della collezione. Prima camerlenga e poi badessa del convento delle Clarisse, Francesca Ariosti (questo il suo nome) faceva parte di una rinomata famiglia grossetana, che fu proprietaria dell’attuale Palazzo della Diocesi, l’unico affrescato in epoca prenovecentesca in città. Chi vuol saperne di più – tra storia e leggenda – può guardare il video del decimo episodio della serie "2MinutesArt", intitolato proprio "Il mistero della badessa" e pubblicato sulle pagine social del Polo culturale Le Clarisse e di Fondazione Grosseto Cultura. "Questa riorganizzazione – spiega Mauro Papa, direttore delle Clarisse e del Museo collezione Gianfranco Luzzetti – è un esperimento che abbiamo voluto mettere in pratica per riaprire il museo, un’esperienza temporanea unica e originale che durerà solo un mese. Dopo il 5 luglio, con il graduale ritorno alla normalità, torneremo alla consueta fuizione con un approccio standard alle opere, anche se introdurremo alcune novità che prevedono l’utilizzo degli smartphone da parte dei visitatori.
E in occasione della riapertura, il collezionista Gianfranco Luzzetti – cui si deve la donazione che ha permesso di aprire il nuovo museo – annuncia la decisione di istituire due borse di studio annue, ognuna per l’importo di 3mila euro, da destinare a due giovani grossetani: uno storico dell’arte e un architetto.