RICCARDO BRUNI
Cronaca

Ansedonia, si contano i danni. E dopo l'ecatombe di pesci in Laguna arrivano i droni

Sversamento dal depuratore di Terrarossa: situazione sotto controllo. Ma la stagione è di fatto finita in anticipo

La spiaggia di Ansedonia semideserta

Ansedonia (Grosseto), 21 agosto 2015 - Stagione finita: in anticipo e nel peggiore dei modi, per Ansedonia. Questo, almeno, è il sentimento diffuso tra gli operatori della spiaggia di Orbetello. E tanto per aggiungere ancora qualche problema, un danno alle pompe del depuratore di Terrarossa ha causato uno sversamento in laguna. Fortunatamente, almeno stavolta sembra sia andata bene: i tecnici di Integra confermano che sono acque depurate e non liquami. E nei prossimi giorni la laguna sarà osservata anche dall’alto: il Comune ha infatti dato incarico ad una ditta di fare delle riprese con i droni.

Le analisi di Arpat continuano a certificare la balneabilità, ma va comunque ricordato che i risultati delle rilevazioni, che vengono eseguite ogni giorno, sono di norma disponibili quattro giorni dopo il prelievo. Il fatto, comunque, è che al di là di tutto l’acqua scura ha fatto fuggire dall’intera zona tutti i clienti degli stabilimenti balneari di Ansedonia. Che ci siano o meno i parametri della balneabilità, immergersi nell’acqua marrone non è certo invitante. E come prevedibile, al danno ambientale subìto dalla laguna nel mese di luglio, in occasione dell’anossia e della conseguente moria dei pesci (120 le tonnellate raccolte, altrettante secondo i pescatori quelle rimaste sul fondo), si aggiunge adesso quello economico che ancora per un po’ sarà difficile da quantificare.

Dalla minoranza consiliare propongono di estendere anche ai gestori dei bagnetti i provvedimenti di sostegno che riguarderanno i pescatori della cooperativa lagunare. Dallo stabilimento il Tempio, ad Ansedonia, parlavano di almeno cinquemila euro al giorno tra mancati incassi e spese che comunque devono essere sostenute. Dalla Capannuccia lì accanto Daniele Avvento parla di circa l’ottanta per cento di clienti in meno.

"Le spese però – spiega – sono sempre le stesse. Uno stabilimento paga di spazzatura quanto un campeggio, una cifra che resta la stessa anche se come in questi giorni non facciamo più di un paio di sacchetti, come un appartamento". Questo perché in spiaggia non è rimasto nessuno. E quanto tutto questo, dopo il danno ambientale e il conseguente danno economico, andrà a incidere anche sul tessuto sociale della comunità orbetellana è ancora da definire.

"Il mio sogno era aprire altre attività in questa zona – commenta Avvento – ora è chiaro che non ci penso più. Non siamo tenuti in alcuna considerazione. E non è un problema di quest’anno. Certo, magari stavolta è tutto più difficile, ma le bocche del canale le aprono ogni anno in questo periodo e noi perdiamo clienti. Un lavoro di quarant’anni per costruirsi un’immagine e una clientela che va via così".

Le analisi delle acque in laguna iniziano a registrare un timido miglioramento, almeno sul piano dell’ossigenazione, e se le cose continuassero in questa direzione già entro il fine settimana i valori potrebbero rientrare nella norma. Il problema, sulla spiaggia, è che intanto la gente se ne è andata, le piazzole sono state disdette "e chissà se il prossimo anno – conclude Avvento – i clienti che hanno trovato questa sorpresa torneranno".