
Il sindaco di Massa, Irene Marconi
Via libera, salvo eventuali osservazioni nei prossimi trenta giorni, al Piano attuativo presentato dalla società agricola ’Antinori’ in merito al Programma di miglioramento agricolo e ambientale di cui è stata fatta domanda lo scorso anno. Si tratta di un importante intervento che la nota azienda (controllata da Marchesi Antinori Spa) intende realizzare su di un’area di oltre trecento ettari in località Rigattaie, sul territorio comunale di Massa Marittima. Proprio ieri sul sito dell’amministrazione comunale è stata pubblicata la notizia che, dopo l’adozione (all’unanimità) del Piano da parte del consiglio comunale e la pubblicazione sul Burt, inizia il periodo di trenta giorni per eventuali osservazioni.
L’intervento ha già avuto il via libera della Regione Toscana, per quanto di propria competenza. Con parere favorevole sulle istanze presentate dall’azienda agricola vitivinicola, su una superficie vitata in loco di 108 ettari, 98 quelli interessati dal programma aziendale. Dagli elaborati presentati è emerso che sia stata dimostrata ampiamente la necessità di un centro aziendale strutturato a servizio dell’attività agricola. E quindi parere favorevole è stato espresso alla realizzazione di un annesso agricolo da destinare a rimessa per macchine e attrezzi, un’officina e servizi per gli addetti, in località Campo ai Peri, su una superficie di 1.300 metri quadrati, ma anche via libera alla realizzazione di un altro annesso agricolo da destinare a servizi igienici e refettorio per gli operai. Oltre che di deposito di attrezzature e officina per la manutenzione delle stesse. Questo secondo manufatto della superficie di 200 metri quadrati.
Parere favorevole, infine, per quanto riguarda la sostituzione edilizia con ampliamento di fabbricati che si trovano vicino al podere Rigattaie, che in origine erano adibiti a stalla e a forno e che nelle intenzioni dell’azienda agricola ’Antinori’ dovranno diventare rimessa attrezzi e deposito dei prodotti. Contestualmente la Regione prescrive la demolizione di altri manufatti in condizioni fatiscenti, che si trovano comunque in zone marginali dell’azienda e comunque non più utilizzati. Nessuna prescrizione, infine, su espianto e reimpianto di vigneti.
Cristina Rufini