Grosseto, 24 gennaio 2018 - Restano aspetti misteriosi di mistero nella morte di Alda Albini, la donna di 69 anni, il cui cadavere è stato trovato in fondo al torrente Fossata. A Roccatederighi. Era a pochi chilometri di distanza dalla sua abitazione. Come ci è finita laggiù Alda? Non ci si arriva facilmente, in particolare per una persona anziana, che indossava scarpe col tacco e gonna. E’ stata dura anche per vigili del fuoco e soccorritori raggiungere quel greto dove la sessantanovenne è morta. Ci è caduta? Ha avuto un malore? Si è buttata volontariamente? Ce l’hanno buttata? Al momento nessuna ipotesi viene esclusa del tutto dagli investigatori. Non è possibile fino a quando non ci saranno almeno i primi risultati dell’autopsia, che sarà eseguita venerdì prossimo.
Ma, con gli elementi raccolti fino ad ora, si tende ad escludere l’intervento di terze persone, anche solo per un incidente. Da poco tempo in mano ai carabinieri c’è anche quel telefono cellulare che aveva dato segnali nei giorni successivi alla scomparsa di Alda, prima dalla cella di Braccagni e poi di Casotto Pescatori. Era dentro la borsetta rossa che è stata recuperata quasi sul ciglio della strada, a una cinquantina di metri in linea d’aria dal ritrovamento del corpo. Poco distante da dove domenica scorsa i soccorritori siono arrivati, dopo il ritrovamento casuale del cadavere da parte di tre bambini. E’ sempre stata lì? All’interno sembra non mancare nulla: portafogli con i soldi e documenti, telefono cellulare ed effetti personali. Ma da quanto tempo il suo corpo, che riporterebbe i segni di una caduta, si trovava in fondo a quel torrente? Le ultime notizie di Alda si hanno il 22 dicembre scorso, quando viene vista da una conoscente, nella sala di aspetto del suo medico curante. Poi la scomparsa nel nulla. Qualche segnale dal suo telefono, la denuncia di scomparsa fatta da una vicina di casa l’8 gennaio scorso, le ricerche e poi il ritrovamento casuale da parte di tre bambini. Un mese dopo la scomparsa.
c.r.