REDAZIONE GROSSETO

Aperto l’Anno Santo. Un fiume di persone ha affollato la cattedrale per l’inizio del Giubileo

Molti i grossetani che hanno voluto partecipare all’attesa celebrazione

Molti i grossetani che hanno voluto partecipare all’attesa celebrazione

Molti i grossetani che hanno voluto partecipare all’attesa celebrazione

Un fiume di persone hanno preso parte, ieri pomeriggio, alla solenne celebrazione di apertura del Giubileo nella diocesi di Grosseto. Come stabilito da papa Francesco, infatti, nella giornata del 29 dicembre in ogni diocesi del mondo si sono tenuti riti per sancire l’avvio dell’Anno Santo. A differenza del Giubileo straordinario della Misericordia, nel 2016, in cui il Papa sancì che ci fossero porte sante in ogni diocesi, stavolta, (trattandosi di un Giubileo ordinario) solo a Roma si possono varcare le porte. Nelle Diocesi esistono luoghi giubilari per coloro che, per motivi di salute o altro, non possono recarsi a Roma. In particolare, luogo giubilare per eccellenza è proprio la Cattedrale, madre di tutte le altre chiese di un territorio. Ed è lì che Giovanni Roncari, dal 19 dicembre amministratore apostolico di Grosseto e di Pitigliano-Sovana-Orbetello, ha sancito solennemente l’inizio del Giubileo.

Il rito è iniziato però nella chiesa di San Francesco, dove è stata data lettura di alcuni brani della bolla di indizione dell’Anno Santo della Speranza. Al termine, ha preso avvio la processione verso la Cattedrale, che ha attraversato via Andrea da Grosseto, via Saffi, per poi imboccare corso Carducci e arrivare in piazza Duomo. Durante il percorso, aperto dalla croce giubilare (una tavola dipinta su entrambi i lati, opera di Piero Casentini, del 2007), si è svolta la recita delle litanie dei santi e il canto di alcuni salmi. Arrivati in piazza Duomo il vescovo Giovanni con alcuni accoliti e il cerimoniere è salito sul sagrato fermandosi sulla soglia del portale d’ingresso della navata centrale, ha preso la croce tra le mani, l’ha innalzata verso il popolo per un breve momento di adorazione. Qui il vescovo ha varcato l’ingresso mentre il coro, diretto dal maestro Luca Bernazzani e formato da corale Gaudete e da coristi di varie corali delle parrocchie, ha intonato l’inno del Giubileo "Pellegrini di speranza".

Una volta che i sacerdoti concelebranti (una quarantina) e il popolo hanno preso posto in cattedrale, monsignor Roncari, al fonte battesimale, ha invitato i presenti a rivivere la memoria del Battesimo, aspergendo i concelebranti e il popolo con l’acqua benedetta. La Messa è proseguita nel modo ordinario sino alla fine. Numerose le autorità presenti al rito, sia civili che militari.

L’intera celebrazione è stata curata e coordinata dall’ufficio liturgico diocesano, con in testa il cerimoniere don Marco Gentile, che al termine ha voluto leggere una nota di ringraziamento per sottolineare come "la liturgia manifesta la realtà della Chiesa, varia nei suoi carismi, ordinata secondo lo Spirito, riunita intorno al vescovo, icona di Cristo, con il suo presbiterio ed i suoi diaconi". Per questo ha menzionato tutti coloro che, dai vari uffici pastorali e non solo, hanno dato il loro contributo perché la celebrazione non fosse solo bella, ma capace di far "percepire meglio la comunione che la liturgia in se stessa manifesta e realizza".