Apicoltura e miele: "Qui abbiamo una grande qualità. Ma ora va difesa"

Il numero delle aziende in cinque anni è aumentato del 50 per cento e il prodotto "made in Maremma" ha sempre standard molto alti. Castelli: "Il rischio arriva dai Paesi extra Ue con prezzi bassissimi" .

Apicoltura e miele: "Qui abbiamo una grande qualità. Ma ora va difesa"

Il numero delle aziende in cinque anni è aumentato del 50 per cento e il prodotto "made in Maremma" ha sempre standard molto alti. Castelli: "Il rischio arriva dai Paesi extra Ue con prezzi bassissimi" .

Le api sono il termometro dell’ambiente, ecco perché con la crisi climatica in corso sono anche tra le specie a rischio. L’alternarsi di caldo e maltempo ha causato problemi alle fioriture facendo aumentare le importazioni dai Paesi extra Ue di miele (+23% nel 2024) di scarsa qualità e a prezzi stracciati minacciano l’apicoltura made in Italy e quindi anche quella made in Maremma. La denuncia è partita da Coldiretti. I numeri in questo settore ci danno uno spaccato interessante della Maremma, si parla di oltre 800 apicoltori attivi. Negli ultimi 5 anni sono cresciuti del 50% ma il loro futuro è più che mai delicato. Il settore, che negli ultimi anni ha conosciuto una grande crescita, in controtendenza rispetto allo scenario agricolo complessivo, sta vivendo però una fase molto delicata e complessa. Coldiretti invita a prendere delle contromisure, come ad esempio, acquistare miele dai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica sostenendo in questo modo il mercato locale. Un ulteriore sostegno in tale direzione viene dalla recente Direttiva Breakfast varata dall’Unione Europea che introduce un’etichetta obbligatoria e chiaramente visibile del Paese di origine, e avvia un processo per creare un sistema di tracciabilità del prodotto. Nel caso di miscele, l’etichetta includerà anche la percentuale per ciascun Paese di provenienza.

"Un passo avanti importante verso la trasparenza che va ora completato introducendo il principio di reciprocità – spiega Simone Castelli (nella foto), presidente Coldiretti Grosseto – per evitare che nel nostro Paese arrivi miele prodotto secondo modalità vietate in Europa".

A sostegno dell’apicoltura arrivano anche i bandi regionali, interventi destinati alla lotta alle malattie, al ripopolamento apistico, alla razionalizzazione della transumanza e all’acquisto di macchinari e sistemi di gestione delle produzioni realizzati dagli apicoltori. Le risorse messe a disposizione per il periodo 2024/2025, che si conclude il 30 giugno 2025 ammontano a 500mila euro e si potranno presentare domande per accedere ai contributi fino al 20 dicembre.

Nicola Ciuffoletti