Si trova rinchiusa nel carcere di Civitavecchia, Valentina Fusco, l’apolide uno (così si definisce lei stessa) che venerdì è stata arrestata dalla Polfer sul treno Roma-Grosseto, dopo la minuziosa indagine svolta dalla Polizia stradale di Grosseto. Il 12 novembre scorso Valentina Fusco fu arrestata durante il sequestro di un’auto, parcheggiata nel piazzale esterno della Questura, operazione effettuata dalla Stradale. In quell’occasione la Fusco reagì ai poliziotti aggredendo un agente (sette giorni di prognosi per lui) e quindi fu arrestata per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Nella successiva udienza di convalida il giudice le impose gli obblighi di dimora a Follonica dove attualmente risiede. Da questo momento la Stradale di Grosseto incomincia a monitorare il canale Telegram, dove lei quotidianamente lancia video con messaggi e immagini. E veniamo al 28 novembre. Su Telegram la Fusco lascia un video dove si vede che lei, nonostante l’obbligo di dimora ristretto a Follonica, è andata a Roma prima davanti al Consiglio di Stato quindi davanti alla Prefettura e pronuncia delle affermazioni pesanti contro il prefetto di Grosseto che "ho denunciato per corruzione e che non ha fatto nulla, ed è la moglie del ministro Piantedosi".
A quel punto la Stradale di Grosseto segnala a Procura e Tribunale che Valentina Fusco sta violando le prescrizioni e quindi il giudice aggrava la misura da obbligo di dimora ad arresto in carcere. Il 29 novembre la Fusco smette di scrivere su Telegram per quasi tutto il giorno ma intorno alle 20,30 posta un video in cui si vede lei in treno che afferma: "Mi muovo per ignota destinazione". Ma la Stradale la sta monitorando, quotidianamente, e a quel punto pensando che potesse tornare a Follonica gli agenti controllano se per quell’orario c’è un treno che parte da Roma destinazione Grosseto.
In realtà il treno c’è, è il 4140 interregionale veloce, che parte da Roma alle 20,30 e arriva a Grosseto alle 22.30 con sosta intermedia a Civitavecchia alle 21.30. E propria a Civitavecchia la Polfer, su segnalazione della Stradale di Grosseto, la individua e impegna quaranta minuti per farla scendere dal treno con conseguente ritardo. Ora la donna è in carcere a Civitavecchia in attesa del processo, che sarà celebrato il 20 dicembre, per l’arresto avvenuto il 12 novembre.