
Domani torna l’evento molto sentito dalla popolazione e che si tramanda da generazione a generazione
C’è grande fermento ad Arcidosso, domani torna la storica ’Festa della Pina’. L’appuntamento è di quelli con la storia. L’evento si svolge nel piazzale antistante la bella chiesa di Lamulas e fra i castagni attigui, nei pressi di Montelaterone. È una festa solare e primaverile che da tradizione si svolge nella domenica in Albis, successiva alla Pasqua.
La prima scampagnata nella bella stagione, dove da tempo immemore si danno appuntamento non solo gli abitanti di Montelaterone ma anche la gente dei paesi vicini e la sua ispirazione è di chiara estrazione pagana.
"La pina – ricorda Paolo Lorenzoni, scrittore locale – è il primo frutto che germoglia dopo la stagione invernale e per il suo valore simbolico s’ispira al risveglio in genere della natura. Essa stringe e racchiude al suo interno tanti semi, assurgendo a icona della fertilità femminile. La pina, insomma, se esprime una peculiarità di questa festa, non lo è nell’iconografia delle pievi romaniche, dove rappresenta un frutto per eccellenza, compatto, puro, inviolabile ma anche foriero di doni e fertilità. Ed anche il luogo dove si svolge la festa non è casuale: non è escluso, infatti, che prima della Pieve cristiana lì sorgesse un tempio pagano".
È una festa dunque che parla di amore e tradizione, un evento dal sapore di un passato ricco di emozioni. La storia di questa antica festa degli innamorati si perde nella memoria ed è legata alla tradizione del "fuori il verde" e dello "zuccherino". La domenica mattina i ragazzi donavano un rametto di verde alle ragazze che nel pomeriggio, alla Pieve di Lamula, dovevano decidere se accettare o restituire quel dono. Tenerlo voleva dire contraccambiare l’amore, restituirlo non contraccambiarlo. Le ragazze a loro volta donavano lo "zuccherino", un dolce con un buco nel mezzo, fatto senza lievito. Lo scambio di doni era fatto per suggellare il patto d’amore e quindi la festa era un vero e proprio inno all’amore e alla fertilità. Oggi il rametto verde di un tempo è stato sostituito dalle pigne colorate d’oro e d’argento, fissate su un bastone, mentre è rimasto lo zuccherino. Le pine vengono preparate e date solitamente ai bambini ma c’è ancora chi, per tradizione, dona la pina alla propria amata.
Nicola Ciuffoletti