Grosseto, 11 settembre 2018 - Li strattonava, afferrandoli per le braccia e allontanandoli con forza, poi li colpiva con schiaffi sulla bocca e nocchini. E poi li minacciava. Sono questi alcuni degli episodi contestati ad una suora di nazionalità straniera di 55 anni che insegnava, fino al giugno scorso, in una scuola dell’infanzia del capoluogo della Maremma. Sono state chiuse le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Salvatore Ferraro, a carico della suora dopo la denuncia di una coppia che aveva raccolto lo sfogo del figlio che frequenta l’ultimo anno della scuola materna.
Secondo l’accusa e le indagini che si sono appena conclude la suora, durante l’orario delle lezioni scolastiche faceva ripetuto ricorso alla violenza fisica e psicologica. Comportamenti che avevano messo in soggezione i piccoli, creando in loro, paura, disagio e un costante nervosismo. Episodi che risalgono a più di un anno fa: bambini colpiti con schiaffetti sulla bocca e nocchini in testa, in un’occasione la suora avrebbe anche negato il consenso di andare in bagno urgentemente per espletare le proprie funzioni fisiologiche.
Casi che – stando alle accuse – sarebbero andati avanti per alcuni mesi e in alcuni casi sono anche peggiorati: fra gli episodi contestati anche quello di un bambino colpito con un calcio e quello di un altro piccolo minacciato perché non faceva silenzio con frasi del tipo «T’ammazzo» oppure «Che ci fai con la bocca? Ti spacco la bocca», oppure «Chi ti rompe la bocca? A chi? A me?».
Un’altra volta ancora pare che abbia lanciato in terra tutti i giochi costringendo i bambini a raccoglierli. I fatti sono stati seguiti fino al giugno scorso, quando poi sono state tirate le fila e preso una decisione. Un’indagine lunga e laboriosa, coordinata dalla Squadra mobile della Polizia e anche dalla sezione della Postale. Indagini che sono state chiuse dopo una serie di registrazioni ambientali che hanno portato delle intercettazioni. Sono 48, comunque, le parti offese nel procedimento. Genitori dei piccoli alunni, che hanno frequentato la struttura che si trova nel capoluogo e che sarebbero stati al centro degi casi di maltrattamento da parte della suora che adesso, comunque, non abita e non esercita più la sua qualità di insegnante nella città di Grosseto.