In primo grado era stato condannato a 7 mesi di reclusione e al pagamento dei danni alla parte civile da liquidarsi in separata sede. La Corte d’appello di Firenze, nei giorni scorsi, ha riformato la decisione pronunciando sentenza di assoluzione. L’accusa per lui, Angelo Cini di 36 anni di Pitigliano, era quella di stalking.
Ad accusarlo di atti persecutori era stata una donna del paese che nella sua denuncia aveva citato quattro episodi. Secondo la donna l’uomo a bordo della sua auto l’aveva seguita per un tratto di strada, in una seconda occasione aveva parcheggiato l’auto accanto alla sua, in un’altra occasione l’aveva urtata alla spalla durante una festa di paese e in un ulteriore momento si era recato allo sportello bancomat nei pressi della sua abitazione. Episodi che la Corte d’appello di Firenze, però, non riconosce come stalking.
"Il mio cliente non ha mai proferito parola e non è mai sceso dall’auto – spiega il legale dell’uomo, l’avvocato Giuseppe Nicosia –. Non si poteva quindi parlare di stalking. La situazione era chiara e lo ha dimostrato la decisione della Corte d’appello che lo ha finalmente assolto dall’accusa accogliendo una sentenza di Cassazione del 2014 in merito al reato di stalking che ho prodotto nel ricorso". I fatti contestati risalgono al 2013 quando l’uomo viene accusato da uno dei figli della donna di averlo ferito. Un processo, quest’ultimo, al momento pendente davanti alla Corte di Cassazione.
Angela D’Errico