"Gli ambiti del ‘Dopo di noi’ sono tra quelli più attenzionati dal Coeso che, preme sottolineare, si muove all’interno di un panorama normativo regionale e nazionale con l’obiettivo di un uso ottimale delle risorse nel contesto territoriale di riferimento". Inizia così Tania Barbi, direttrice del Coeso. "I progetti – aggiunge – vengono finanziati da risorse regionali che sono impiegate, sui territori, a seguito di una coprogettazione che unisce il settore pubblico e il privato sociale e viene avviata dopo una manifestazione di interesse. Il percorso che nella nostra zona ha portato quindi a realizzare un progetto residenziale a Grosseto, residenziale e diurno a Follonica e di socializzazione sull’Amiata, tiene conto proprio di questa progettazione condivisa, che stabilisce anche le modalità di impiego delle risorse economiche. L’individuazione degli utenti idonei al ‘Dopo di noi’ residenziale avviene dopo una valutazione professionale e la Società della Salute supporta il percorso". Poi chiude: "Le quote di compartecipazione a carico dell’utente non sono state ancora fatturate per questioni tecniche, ma non incidono sulle le risorse messe a disposizione della progettualità. I finanziamenti sul ‘Dopo di noi’, infatti, non sono gli unici che riguardano la disabilità: ve ne sono molti altri legati a progetti di vita autonoma, che interessano tanti cittadini fragili; a questi si aggiungono altri interventi importanti, anche dal punto di vista economico, che sono legati alle gravissime disabilità e alla ‘Vita indipendente’".
Cronaca"Attenzione massima sui progetti. Le risorse sono ottimizzate"