Grosseto, 25 febbraio 2024 – Assurdo venire a conoscenza delle modifiche delle tariffe (che di solito si trasformano in aumenti) soltanto a decisioni già prese, impossibile consultare in tempo utile l’enorme quantità di documenti che vengono consegnati con pochissimo anticipo rispetto all’assemblea, necessità di capire molto meglio alcuni voci inserite fra le spese sostenute che gravano poi sulle tariffe che dovranno pagare i cittadini (tipo i 2 milioni di euro per consulenze e i 6 milioni per gli affitti). Sono questi i tre punti cardine sui quali poggia la netta presa di posizione del Comune di Grosseto che si è detto contrario alla proposta di aumento delle tariffe dei rifiuti espressa durante l’assemblea dell’Ato Rifiuti, autorità che unisce i territori di Grosseto, Siena e Arezzo. i. Per essere più chiari, siamo contrari alle premesse della deliberazione presentata in sede assembleare dell’Ato rifiuti, posizione che ha trovato l’adesione anche di altre Amministrazioni comunali, fra le quali Scansano e Siena.
"Il gestore unico Sei Toscana – ricorda Simona Rusconi, assessora comunale al Bilancio – svolge i servizi di raccolta e spazzamento che hanno un loro costo, l’Ato rifiuti deve controllare, recepire e riferire ai Comuni. In questa fase si inserisce l’Arera, l’ Autorità di regolazione per energia reti e ambiente che ogni due anni è chiamata ad aggiornare le tariffe ambientali. Ovviamente quasi sempre in aumento. Un procedimento quasi diabolico che costringe i sindaci a dover recepire gli aumenti tariffari ed a comunicarli ai cittadini senza poter avere di fatto un ruolo attivo. Se dunque sugli aumenti tariffari imposti dall’Autorità nazionale c’è obiettivamente poco da fare, non condividiamo la modalità con cui siamo arrivati alla proposta di deliberazione da parte dell’Ato. Come è possibile infatti che il procedimento di determinazione di ogni singolo Comune rispetto ai fabbisogni standard sia stato sottoposto al parere di SeiToscana e solo a cosa fatta anche ai singoli Comuni? Interrogativi che abbiamo posto all’assemblea e che a seguito di un lungo dibattito hanno portato al ritiro della deliberazione. Non è possibile che i Comuni siano chiamati a ratificare decisioni già prese solo perché se non si approva nei tempi stabiliti la deliberazione, si rischia il blocco dei servizi in conseguenza del mancato perfezionamento del Pef. Un ricatto inaccettabile. Vogliamo tra l’altro capire meglio la veridicità e la composizione dei due milioni di consulenze di SeiToscana e di cosa si compone la voce di oltre sei milioni di euro per le locazioni. Vorremmo che l’Autoritá spieghi meglio quali importi vanno a comporre il Piano che stabilisce le tariffe: due richieste di mero chiarimento che magari, attraverso un confronto con il territorio, potrebbero trovare risposta".