Abbronzati, belli e spensierati. Adesso i bagnini più che altro però rischiano di essere introvabili. Anche in Maremma fa molto discutere l’entrata in vigore del decreto ministeriale 85/2024 che va a disciplinare in maniera uniforme la formazione per i bagnini di salvataggio o assistenti bagnanti. Un punto molto criticato riguarda l’impossibilità di impiegare bagnini minorenni anche se per Silvia Madioni, fiduciaria provinciale della Federazione Italiana Nuoto è opportuno fare chiarezza: "Il nuovo decreto – spiega – non impedisce a chi ha meno di diciotto anni di frequentare i corsi e poi usare il brevetto quando l’età lo permette".
Detto ciò questa novità non convince nemmeno Madioni. "Io credo che si stia andando nella giusta direzione per quanto riguarda l’allenamento degli assistenti perchè ci stiamo allineando anche agli altri Paesi, non solo europei. Però l’innalzamento del limite di età lo trovo penalizzante, passare da 16 a 18 anni, significa precludere a una bella fascia di giovani la possibilità di praticare questo bel mestiere. Io invece mi sarei mossa diversamente, cercando di fare in modo che anche i minorenni avessero la possibilità di lavorare, ovviamente assumendosi le proprie responsabilità".
I minorenni che hanno conseguito l’abilitazione prima dell’entrata in vigore del nuovo decreto potevano regolarmente svolgere l’attività per un periodo transitorio di ulteriori 90 giorni dalla data della sua entrata in vigore, (fino al 31 ottobre 2024). L’effetto dell’innalzamento dell’età minima ha avuto effetti anche sulle iscrizioni ai corsi. Ad esempio il fiduciario Fin di Follonica, Roberto Merlini spiega: "Noi lavoriamo molto anche con le scuole superiori – dice Merlini – e organizziamo corsi economicamente agevolati per gli studenti minorenni, quest’anno però abbiamo avuto un crollo delle iscrizioni, di circa il 70%. Praticamente tra Follonica e Massa Marittima abbiamo solo un minorenne".
Problema inverso invece su Grosseto, dove la maggior parte degli iscritti risultano essere minorenni e quindi non immediatamente arruolabili. Un aspetto introdotto dal nuovo decreto che invece piace a Madioni riguarda la maggiore attenzione rivolta all’allenamento. "Il brevetto ha una valenza quinquennale – spiega – dopo è necessario rinnovarlo sostenendo delle prove. Lo stesso vale per chi supera i 50 anni di età. Non è vero che gli over 50 non possono più lavorare ma devono superare prove in acqua e di rianimazione".
Il nuovo decreto insomma per Madioni è certamente migliorativo anche se andava introdotto in modo graduale. "Oggi il rischio – conclude la coordinatrice Fin di Grosseto – è di ritrovarci con pochi bagnini in tutta Italia e anche a livello locale dobbiamo capire come affrontare la situazione ed eventualmente interloquire anche con la Regione Toscana".
Quello che emerge dunque anche dalle parole di Fin che ha il polso della situazione in materia di formazione e allenamento di assistenti bagnanti è che il nuovo decreto rappresenta una novità ma è da migliorare.
Nicola Ciuffoletti