Orbetello (Grosseto), 24 luglio 2024 – “L’animale sta male è il suo destino è segnato. Pochissime le probabilità di salvarlo. E’ molto magro”. Così la professoressa Letizia Marsili, dell’università di Siena, parlando della balenottera di diversi metri che si è rifugiata nel porto di Talamone, con pericolo per lei stessa e per le imbarcazioni.
![La professoressa Marsili dell'Università di Siena al porto di Talamone, dove è rimasta prigioniera la balenottera](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/MGViMGYyNTktNDI2Zi00/0/la-professoressa-marsili-dell-universita-di-siena-al-porto-di-talamone-dove-e-rimasta-prigioniera-la-balenottera.webp?f=3%3A2&q=1&w=1560)
Mentre vigili del fuoco e guardia costiera cercano di liberare l’animale, la studiosa parla del fatto che “la balenottera in questione è magra, ha diversi parassiti e quindi probabilmente il suo stare vicino alla costa è legato al fatto che non era più in grado di vivere in acque aperte. Noi faremo il tentativo di riportarla a largo ma le sue percentuali di sopravvivenza sono bassissime. Gli daremo una seconda vita, che è scientifica. Ci aiuterà a capire cosa è accaduto, perché è morta, dandoci informazioni su questi animali e sull’ambiente”.
Sabino Zuppa