Grosseto, 19 dicembre 2024 – Monsignor Bernardino Giordano, 54 anni, originario di Torino, è il nuovo vescovo di Grosseto. La nomina è stata ufficializzata da Papa Francesco dopo aver accettato la rinuncia al governo pastorale delle Diocesi di Grosseto e di Pitigliano-Sovana-Orbetello, unite in persona Episcopi, presentata da monsignor Gianni Roncari.
Giordano, della Diocesi di Saluzzo, sacerdote fidei donum presso la Prelatura territoriale di Loreto, è Vicario Generale della Delegazione Pontificia per il Santuario. Lo rende noto un Bollettino della sala stampa della Santa Sede. Ha conseguito la Laurea in Economia presso l’Università degli Studi di Torino. Entrato nel Seminario Diocesano di Saluzzo, è stato ordinato sacerdote per la medesima Diocesi il 15 dicembre 2001.
A Grosseto, la nomina di Bernardino Giordano a nuovo vescovo è stata resa nota nella cappella del seminario vescovile dal vescovo uscente Giovanni Roncari, riunito con il clero della diocesi grossetana per il ritiro pre natalizio. Contestualmente, il Santo Padre ha nominato Roncari Amministratore apostolico delle due diocesi fino all'ingresso del nuovo vescovo, che avverrà secondo modalità che saranno rese note nelle prossime settimane. Giordano, nato a Torino il 23 marzo 1970, ha prestato servizio militare nell'Arma dei Carabinieri. Ha conseguito la licenza e il dottorato in Teologia morale all'Accademia alfonsiana di Roma. E' incardinato nella diocesi di Saluzzo.
È stato insegnante all'Istituto superiore di scienze religiose di Fossano, allo studentato teologico di Fossano e la Facoltà Teologica dell'Italia settentrionale-sezione parallela di Torino. Sempre a Saluzzo, è stato cancelliere vescovile, direttore dell'Oratorio don Bosco, presidente dell'asilo "San Giuseppe" e parroco della parrocchia Sant'Agostino. In occasione del Giubileo straordinario della misericordia, papa Francesco ha annoverato don Bernardino fra i Missionari della Misericordia, ovvero gli oltre mille sacerdoti che hanno ricevuto dal pontefice l'incarico di essere testimoni privilegiati nelle loro singole Chiese della straordinarietà dell'evento giubilare.