"Divieto di scarico delle acque reflue di qualunque origine nella condotta bianca delle fognature separate che adduce al fosso Beveraggio". E’ questo il titolo dell’ordinanza del sindaco Vicvarelli Colonna, emessa il 24 maggio che ordina "a tutti i proprietari di immobili nella zona del Verde Maremma e in parte anche Barbanella (case tra via Castiglionese, via Uranio e via Aurelia Nord), di verificare senza indugio il recapito degli scarichi di propria competenza, e di rimuovere immediatamente o comunque non oltre il termine perentoriodi 15 giorni se presenti, gli allacci delle acque reflue dalla conduttura bianca delle fognature separate".
"L’ordinanza con la quale il sindaco diffica migliaia di cittadini, sembra scritta più per motivi burocraticiamministrativi, che per ottenere dei risultati concreti – inizia Roberto Barocci, leader del movimento ambientalista grossetano – Infatti la stragrande maggioranza di questi cittadini, non potendo sollevare i tombini sul viale Uranio, non ha nessuna possibilità concreta di verificare se i loro scarichi, per lo più collaudati 3035 anni fa da tecnici del Comune, arrivano o meno sul fosso Beveraggio". Secondo Barocci il problema è un altro: "La causa principale di inquinamento e di danni alla popolazione è dovuta al fatto che è proprio l’ente pubblico ad aver deciso di scaricare acque nere di fognatura nel fosso Beveraggio con una bocca a stramazzo al rondò di viale Uranio – aggiunge –. In occasione di piogge notevoli il sistema fognario della città di Grosseto non è più in grado di portare al depuratore di San Giovanni. Fatti accertati e documentati documentato da oltre 15 anni da molte note allarmanti che i dirigenti della Asl hanno inoltrato al Comune". Secondo Barocci "l’ordinanza attuale giustamente rammenta che lo scarico di reflui nelle condotte bianche che confluiscono nel fosso Beveraggio che, senza appropriato trattamento, può creare gravi problemi all’ambiente, all’igiene e la salute pubblica, come emerge da una segnalazione dei Carabinieri forestali. Ma è da 15 anni che i dirigenti sanitari lo segnalano al sindaco di Grosseto e oltre alla presenza di probabili scarichi abusivi, ovviamente da verificare sulle costruzioni che si affacciano sul tratto tombato del fosso, c’è da provvedere al trattamento delle acque nere che il Comune ci scarica".