La richiesta al governatore della Toscana affinché la Regione si costituisca parte civile nel processo in Spagna e l’intitolazione di uno spazio all’interno del parco di via Curiel. Sono queste le due iniziative prese dal sindaco di Gavorrano, Andrea Biondi, per sostenere la battaglia dei genitori di Elena Maestrini, la ragazza che il 20 marzo 2016 perse la vita nell’incidente stradale accaduto in Spagna mentre partecipava al progetto Erasmus. Nel bus finitio fuori strada morirono 13 studentesse, tre delle quali toscane: Elena Maestrini, Valentina Gallo e Lucrezia Borghi. Per questo Biondi chiede a Giani di " costituirsi parte civile nel processo che è attualmente in corso in Spagna, per unirsi alla battaglia delle famiglie e per far sentire una voce istituzionale al fianco dei genitori che non solo hanno perso una figlia, ma che si sentono anche abbandonati dalle istituzioni e imbrogliati dalla giustizia spagnola".
E intanto, il Comune vuole dare un’altra dimostrazione di vicinanza ai familiari di Elena. "Vogliamo – dice il sindaco – commemorare Elena Maestrini intitolandole uno spazio all’interno del comune affinché il suo ricordo non si possa affievolire" e siccome "la legge per quanto attiene alla toponomastica non consente di intitolarle strade, piazze o monumenti, visto che il parco di via Curiel a Bagno di Gavorrano, nella sede Auser, dove è posizionato un cippo commemorativo ed è stato piantato un leccio in sua memoria diventando il luogo del ricordo di Elena, l’Amministrazione ha deciso di nominarlo Giardino dei sogni, giacché quelli di Elena, di crescita e di esperienze culturali, sono stati spezzati in quel tragico incidente".
Il parco, dunque, cambierà nome (non appena arriverà l’autorizzazione del prefetto) con un atto che, dice ancora il primo cittadino, sarà "immediatamente eseguibile".