Un perito per cercare di individuare le cause che hanno portato al black out di Ferragosto. Il Comune ha messo in campo, oltre a un servizio legale per tutelare i propri interessi, quelli della class action formata da una settantina di imprese e i cittadini del promontorio, anche un professionista per individuare le cause dei danni scaturiti dal problema il 14 e 15 agosto scorsi, quando un intero territorio si era trovato al buio a seguito alla rottura dei cavi. "Stiamo andando avanti con gli avvocati nel ricorso per i negozianti, le attività, i ristoranti e i bar – sottolinea il vicesindaco Michele Lubrano –. Bisogna anche fare in modo che riescano a recuperare i danni di tutti i generi alimentari che hanno dovuto buttare. Adesso abbiamo dato incarico a un perito, non di parte, per vedere se il danno era dovuto a sovraccarichi o vecchia strumentazione. E poi andiamo avanti per cercare di difendere l’immagine dell’Argentario, che in quei giorni è stata rovinata".
Al momento sono circa 70 le aziende che si sono aggiunte alla class action costituita dal comitato coordinato dall’Associazione Imprenditori Porto Ercole (Aipe) e dai due centri commerciali naturali di Porto Santo Stefano, ovvero "Le Vie del Valle" e "Centro Storico, di concerto con il Comune. La motivazione dell’azione legale è che il "14 e 15 agosto 2024 si è verificata un’interruzione improvvisa della fornitura di energia elettrica su tutto il promontorio di Monte Argentario, provocando un danno a tutte le attività commerciali del settore turistico, con interruzioni dell’esercizio lavorativo e considerevoli disdette di prenotazioni, determinando inevitabilmente perdite e mancati guadagni nel periodo di maggiore affluenza turistica, nonché un danno di immagine a Monte Argentario".
E, nel frattempo, sono state individuate alcune aree per la realizzazione di nuove cabine dell’Enel.
Andrea Capitani