Un’indagine che andava avanti da tempo. E che ha visto impegnati il nucleo investigativo dei carabinieri della Procura di Grosseto insieme al Nas, Nucleo anti sofisticazione che ha base a Livorno. Dopo aver riannodato tutti i fili di un’indagine che è durata molti mesi, ieri mattina è partito il blitz. Teatro dell’operazione la città di Grosseto che è stata sorvolata, per buona parte della mattinata, dall’elicottero dei carabinieri che ha seguito dall’alto tutta l’operazione. I militari grossetani avevano individuato un grande giro di prostituzione che è stato seguito passo passo grazie ad intercettazioni e soprattutto appostamenti ai quali hanno partecipato i militari della Procura di Grosseto. L’accusa per quattro donne e un uomo, che sono state arrestati, è quella di sfruttamento della prostituzione.
Ieri mattina l’operazione si è conclusa con l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto di queste cinque persone, tutte di origine orientale. Per loro l’accusa è quella di sfruttamento della prostituzione. Adesso le 4 donne e l’uomo sono a disposizione della magistratura che dovrà chiudere un’indagine ampia che vede coinvolti anche, a vario titolo, altre persone. Ci sono infatti anche altre otto persone (tra cui un grossetano) che sono state iscritte nel registro degli indagati a vario titolo dalla Procura grossetana. Adesso bisognerà capire come le donne, che si prostituivano, siano arrivate a Grosseto, se magari facevano parte di un’organizzazione più ampia oppure.
I carabinieri, insieme ai colleghi del Nas avevano infatti individuato queste vere e proprie case di appuntamenti "intimi" nel capoluogo. Le donne, per lo più orientali, promettevano prestazioni sessuali che venivano pubblicizzate anche sui siti di incontri. Grazie ai numeri di telefono che comparivano, i clienti prendevano l’appuntamento. Per il momento sono tre gli appartamenti individuati dai carabinieri, tutti a Grosseto, dove avvenivano gli incontri e dove si sarebbero consumati i rapporti sessuali con i clienti. Alla fine dell’operazione agli appartamenti sono stati apposti i sigilli di sequestro.