MONTE ARGENTARIOTutto si è svolto nella massima sicurezza. L’ordigno bellico risalente alla Seconda Guerra Mondiale, rinvenuto in un giardino privato di una villa sopra Cala Grande, ha lasciato ieri mattina l’Argentario per arrivare fino alla Cava Albanesi nel comune di Manciano, dove è stata fatta brillare in tarda mattinata dagli artificieri del 2° Reggimento Genio Pontieri di Piacenza. La bomba, di fabbricazione inglese, era di grandi dimensioni: quasi un metro per 500 libbre (oltre 225 chili), richiedendo quindi un convoglio per il suo trasporto e la massima sicurezza. Per questo è stata trasportata da un camion scortato da Polizia Stradale, Vigili del Fuoco e del personale del Centro di Mobilitazione Toscana del Corpo Militare Volontario di Firenze.
Il prefetto di Grosseto, Paola Berardino, per la giornata di ieri ha adottato apposita ordinanza per lo svolgimento delle operazioni nella massima sicurezza e istituito, nella sala operativa provinciale di Protezione Civile a Grosseto, il Centro Coordinamento Soccorsi. La delimitazione della zona rossa dal punto di rinvenimento dell’ordigno ha avuto un raggio di 200 metri circa e ha coinvolto anche lo specchio d’acqua di Cala Grande, interdetto alla navigazione dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Santo Stefano. La vigilanza in mare è stata garantita dalla Guardia di Finanza. È stata inoltre disposta la chiusura temporanea al traffico di alcune strade dalle 8 di mattina fino al passaggio dell’ordigno, che è poi stato trasportato nella cava di Marsiliana dove è poi stato fatto brillare. L’ordigno - con la scorta della polizia stradale e la presenza di un’autocisterna dei vigili del fuoco - è stato trasportato nel territorio comunale di Manciano. "Desidero ringraziare – ha dichiarato il prefetto Berardino – tutti gli attori intervenuti che, grazie alla sinergica collaborazione dimostrata, hanno consentito la bonifica dell’ordigno nella massima cornice di sicurezza, senza alcuna criticità".